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Eduardo Scarpetta
Biografia aneddotica
Enrico Montaldo
Casa Editrice Salvatore Biondo Palermo, 1902, pagine 24

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   « tario ed impresario del teatro suddetto, signor Salvatore Mor-« mone (1), in qualità di generico di secondo filo, non escluse « le ultime parti e quelle di poca o niuna entità.
   « Mi obbligo parimenti di fornirmi di basso vestiario all'ol-« tramontana, e senza aver diritto alcuno di pretenderlo dallo « impresario.
   «Mi obbligo eziandio di assistere a tutti i concerti, e con-« venire all'ora ed al luogo che sarà designato dall'impresario, « signor Mormone, o da chi per lui.
   « In caso la compagnia si recasse fuori Napoli, e in altri « teatri per conto della impresa, io, sottoscritto, mi obbligo di « seguirla, senza pretendere altro che il solo viaggio ed alloggio.
   « Sono parimenti obbligato di ballare, volare, sfondare, tin-« germi il volto, essere sospeso in aria, se qualche produzione « il richiedesse, ed in fine fare tutto ciò che mi verrà imposto, « come anche cantare nei cori, e a solo, nei vaudevilles.
   « A titolo di gratificazione, l'impresa assicura ai detto Eduar-« do Scarpetta lire diciassette mensili, pagabili a quindicine, « ognuna di lire otto e centesimi cinquanta, incominciando dalla « quindicina del 27 prossimo mese di ottobre ».
   « Napoli, 22 ottobre 1808.
   « Salvatore Mormone ».
   Eduardo Scarpetta aveva allora 14 anui e 7 mesi , essendo nato il 13 marzo 1854.
   Suo padre, Domenico Scarpetta, era ufficiale di prima classe agli affari ecclesiastici al Ministero: un posto importante a quel tempo; e sua madre, Emilia liendina, era una di quelle donne tenere, umili, devote, tutte dedite al lavoro e alla famiglia, come da un po' in qua se ne va perdendo lo stampo.
   Ella era l'angelo consolatore della casa. E; quando, cominciate le prime sventure, entrò nella famiglia la miseria, la povera e santa donna non si perdette d'animo per questo, e, pur lottando col bisogno, continuò a diffondere nelle domestiche pareti il suo dolce sorriso, ridonando spesso ai figliuoli e al marito la fede e il coraggio nei momenti più tristi e difficili.
   Chi voglia leggere le memorie dello Scarpetta: Da tiau Carlino ai Fiorentini, pubblicate tre anni addietro con grandissimo successo, vi troverà pagine assai commoventi e particolari interessantissimi, che, data la brevità dello spazio, non è possibile riassumere in questo cenno biografico.
   Eduardo Scarpetta rivive tutt'intero in quel suo libro, ch'è la storia più completa, non solo di lui e dell'arte sua, ma del tea-
   (1) I coniugi Mormone- erano rappresentati in tutti gli affari dal loro ligliuolo baivaiora.