Stai consultando: 'Elementi di cultura marinara per i premarinari ', Ministero della Marina

   

Pagina (17/82)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (17/82)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Elementi di cultura marinara per i premarinari

Ministero della Marina
ATENA Roma, 1941, pagine 61

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 17 —
   tanto ad una parte della nave e questa non affondi.
   Molte altre aperture sono praticate sullo scalo: quelle che si vedono nella parte che è fuori dell'acqua (opera morta) si chiamano finestrini o oblò e servono alla illuminazione ed alla aerazione dei locali interni: quelle praticate nella carena (opera viva) sono mantenute chiuse con apposite valvole o saracinesche e servono o per prendere acqua di mare necessaria al funzionamento di pompe ed apparecchi vari, o per poter allagare in caso di necessità qualche compartimento della nave (depositi munizioni ecc.) e si chiamano Kingston.
   Le navi sono dotate di macchine per la propulsione e di una quantità di macchinari ausiliari come centrali elettriche, frigorifere, servomotori, ventilatori ecc. ecc. necessari alla loro vita.
   Le navi da guerra hanno poi una quantità di altre installazioni, come accenneremo in seguito quando tratteremo brevemente dei vari tipi di esse.
   AUTONOMIA DI UNA NAVE
   Ogni nave è progettata in modo da potersi spostare da un punto ad un altro della terra con una certa velocità.
   La distanza che una nave può percorrere senza bisogno di rifornirsi di combustibile (ossia consumando tutto quello che i suoi depositi possono fornire) espressa in miglia marine (un miglio marino è uguale a m. 1852) si dice autonomia di quella nave. L'autonomia varia con la velocità della nave