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Elementi di cultura marinara per i premarinari

Ministero della Marina
ATENA Roma, 1941, pagine 61

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 51 —
   ANCOROTTO. — Ancora di piccole dimensioni.
   Tutte le ancore portano alla estremità superiore del fuso un grosso anello chiamato CICALA al quale viene am-manigliata la catena.
   Si chiama DIAMANTE il punto del fuso da cui si diramano le marre. E' il punto che sopporta il maggiore sforzo.
   A. DI POSTA. — Così si chiamano ciascuna delle due ancore ai lati della prora che si usano sempre per ancorarsi.
   A. DI SPERANZA. — L'ancora di riserva che sostituisce una di quelle di posta in caso di perdita.
   ARARE. — Dicesi della nave e della sua ancora quando per forza di vento o di corrente l'ancora non riesce a trattener la nave e striscia sul fondo. Si dice indifferentemente che la nave ara o che l'ancora ara.
   ARENARSI. — I.scagliare su fondo sabbioso.
   ARCANO. — Macchina costituita essenzialmente da un tamburo a forma tronco conica girevole intorno ad un asse verticale. Il movimento di rotazione è ottenuto a mano per mezzo di lunghe aste chiamate barre o da motore. Avvolgendo sul tamburo cime, cavi o catene e facendo girare si possono esercitare sforzi notevoli non possibili alando direttamente.
   Si chiama VERRJCELLO un piccolo argano orizzontale mosso a mano o a motore specialmente adibito al maneggio degli alberi di carico.
   ARMARE. — Provvedere una nave od un'imbarcazione di uomini e di cose necessarie al suo funzionamento.
   ARRANCARE. — Vogare con la massima forza.
   ATTRACCARE. — L'avvicinarsi di una nave o di un'imbarcazione ad una banchina o ad un'altra nave fino a toccarla per compiere operazioni di imbarco o sbarco.
   BAGNASCIUCA. — La zona della superficie esterna della nave che per le variazioni d'immersione può essere sopra o sotto il pelo dell'acqua.