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Elementi di Geografia Moderna

Nicola De Giorgi
R. Carabba Editore Lanciano, 1928, pagine 387

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Le pianure talora si presentano perfettamente piane o uniformi : spesso sono ondulate e accidentate, cioè interrotte da leggiere elevazioni del suolo (colline).
   Il monte è un notevole sollevamento del terreno: in esso possiamo distinguere la vetta o cima, i fianchi, le falde, il piede (v. fig. 24).
   I monti raramente sorgono isolati: per lo più sono disposti in ^ lunga serie (catena di monti) o in gruppi, sorgenti da una larga base o zoccolo comune (massicci).
   La linea che congiunge i punti di maggiore altezza d' una catena montuosa dicesi linea di vetta o cresta, che funziona per lo più da spartiacque, e i due pendii della catena prendono il nome di Versanti.
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   Fig. 24. Parti 'del mónte.
   Le diramazioni laterali d' una catena si dicono contrafforti.
   L'insieme di più catene e massicci costituisce un sistema montuoso (es. il Sistema alpino). V
   Passi e valli. — Il tratto in cui la cresta d' una catena si abbassa ip modo da permettere un facile passaggio da un versante all' altro dicesi passo o valico.
   Nello stesso significato troviamo in uso i nomi di col(1> (es. il Col di Cadibóna, considerato come limite tra le Alpi e l'Appennino), tocca (es. la BoCca Sèrrióla che divide l'Appennino settentrionale dal centrale), sella ed altri.
   (1) Nel significato di collo, gola, non di colle.