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Elementi di Geografia Moderna

Nicola De Giorgi
R. Carabba Editore Lanciano, 1928, pagine 387

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   gtica spirituale è la pazienza con cui si tollera ìa fame, la sete, il caldo, il gelo, tutti i disagi insomma inevitabili in un viaggio sui monti. L'ilarità, il benessere dell' animo, la poesia dell' intelletto o del cuore, vi faranno accorti che, se il corpo si è avvantaggiato, lo spirito ci ha guadagnato di più.
   » Antonio Stoppani.
   Capitolo IV VULCANI E TERREMOTI
   Vulcani. — I vulcani sono fenditure della crosta terrestre per le quali vengon fuori dall' interno della Terra vapori, gas e, ad intervalli più o meno lunghi, anche lave(2> (rocce fuse), ceneri e lapilli (piccole pietre infuocate). L'uscita, per lo più violenta, di questi materiali si designa col nome di eruzione.
   Di solito 'una parte delle materie eruttate, accumulandosi intorno all' apertura del vulcano, forma un monte, di forma conica, terminante in cima con una bocca o cratère che un condotto interno (camino) mette in comunicazione col focolaio da cui provengono le sostanze eruttive (v. fig. 27).
   I vulcani si dicono attivi, se in tempi storici e ad intervalli più o meno lunghi danno luogo ad eruzioni (es. il Vesuvio, presso Napoli ; 1' Etna, in Sicilia): spenti, se -da tempo immemorabile non danno più segni della loro attività (es. i Colli Albani o Laziali). I vulcani attivi sulla Terra sono circa 400: la maggior parte si trova in. vicinanza del mare.
   (1) Dall' opera notissima II Bel Paese. Milano, Casa Editrice L. f. Cogliati.
   (2) Le lave, uscite dal vulcano, scorrono distruggendo tutto ciò che incontrano: raffreddandosi si trasformano in rocce durissime.
   Fig. 27. — Sezione d'un vulcano: A focolaio, B condotto o oamino,' C cratere, D bocche secondarie, S crosta terrestre.
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