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Elementi di Geografia Moderna

Nicola De Giorgi
R. Carabba Editore Lanciano, 1928, pagine 387

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ti menti e i propri pensieri. Sulla differenza di linguaggio si fonda principalmente la divisione dell' umanità in popoli. La goieiiza che studia la vita e i costumi dei -popoli dicesi etnografia.
   Grado.di civiltà dei popoli. — L'uomo, che nei primi tempi ile11»' sua comparsa sulla Terra viveva nutrendosi dei prodotti che il suolo gli offriva spontaneamente e abitò dapprima nelle caverne e poi in rozze capanne, a poco a poco è andato progredendo, cioè è riuscito a perfezionarsi e a migliorare le condizioni della propria esistenza.
   Non tutti i popoli però han potuto raggiungere il medesimo grado di progresso o di civiltà. Vi sono anche oggi genti che
   si trovano in uno stato molto somigliante al primitivo e si dicono popoli selvaggi o naturali, viventi cioè allo stato di natura. Essi si nutrono di erbe, di frutta, dei prodotti della pesca e della caccia, taluni anche di carne umana (antropófagi o cannibali), e abitano in grotte o in capanne, spesso costruite su pali confitti nel fondo di fiumi e di laghi (palafitte).
   I popoli che chiamiamo barbari o semicivili si trovano, rispetto ai selvaggi, ad un grado di civiltà più elevato. Hanno già appreso ad allevare alcuni animali utili (') e a coltivare la
   (1) La necessità, di procurare al bestiame nuovi pascoli, obbliga i popoli pastori ad una vita nòmade o errante. I popoli dediti all' agricoltura hanno invece sedi fìsse O stabili. VVN^yv ly^jG^xjv/v-
   Fig. 46. Capanne su palafitte.