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'*v bì Dalla foce della Magra fino al Promontorio Circeo o Circello, la costa è in generale bassa (1) e uniforme, appena interrotta da . coje sporgenze (Promontorio di Piombino e Monte Argentario). Mancano i veri e propri porti naturali: artificiali sono i porti
di Livorno e di Civitavecchia. *
c) Dal Promontorio Circeo allo Stretto di Messina la costa presenta una serie di larglie insenature falcate, quali : il Golfo di Gaeta; l'incantevolejGolfo di Napoli, tra il Capo Miséno e la Punta della Campanella con cui termina la Penisola sorrentina^ il Golfo di Salerno, tra la Punta della Campanella e il Capo, Licósa con cui termina la massiccia sporgenza del Cilento; il G. di Policastro, il G. di S. Eufèmici e il G. di Gioia. In questo tratto della costa tirrenica troviamo le città di Gaeta, Napoli, Castellamàre di Stdbia e Salerno.
d) La costa del Mare Jonio, che va dallo Stretto di Messina al Capo S. Maria di Leuca, con cui termina ia Penisola salen-tina, presenta due profonde insenature: il Golfo di Squillace e l'ampio Golfo di Taranto. Questa costa, oggi spopolata e in qualche tratto malarica, ebbe nell'antichità colonie greche fiorentissime (Magna Grecia). Città marittime notevoli sono: Reggio, sullo Stretto; Taranto, porto militare ampio e sicuro; Gallipoli,
. \ 11 Mare Adriatico (lungo circa km. 900, largo in media 200) bagna le coste orientali d'Italia, e quelle occidentali della penisola balcanica. In contrasto evidente con l'altra sponda, frastagliata e ricca di porti è la costa italiana, che, da Leuca
. (i)
Keneralmente orlate di dune costiere e si presentano in alcuni tratti (maremma toscana. Paludi
paludose (Maremma ,n 00
«> Note 1 t0scana> Po-ludi Pontine).
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