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Tutto questo si compie simultaneamente con movimenti differenti, e dą 1' idea d' una massa fantastica di bestie cattive e ringhiose. E sempre si vede fuoco: fuoco sotto i martelli, fuoco nei forni, fuoco dappertutto. E sempre un colpo formidabile e regolare, che domina il tumulto delle ruote, delle caldaie, delle incudini, dei meccanismi d' ogni specie, fa tremare il suolo: č il colpo prodotto dal grosso maglio del Creusot che lavora. Esso si trova all'estremitą d'un immenso fabbricato che ne contiene altri dieci o dodici. Tutti si abbassano ad intervalli sopra un blocco incandescente da cui si sprigiona una pioggia di scintille e che poco a poco si appiattisce, si accartoccia, prende una forma curva o piatta, secondo la volontą degli uomini.
Il maglio pił grosso pesa cento mila chilogrammi, e cade, come cadrebbe una montagna, sopra un pezzo d'acciaio rovente, ancora pił grosso. Ad ogni colpo si sprigiona da ogni lato un uragano di fuoco e si vede diminuire di spessore la massa lavorata dal mostro. Esso sale e scende continuamente, con movimento facile e quasi grazioso, mosso da un uomo che preme leggermente sopra una fragile leva: e fa pensare a quegli animali spaventevoli che, secondo la leggenda, furono un tempo domati dai fanciulli.
Ed ora entriamo nella galleria dei laminatoi. Qui ci si presenta uno spettacolo ancora pił strano. Serpenti rossi corx-ono per terra: gli uni sottili come spaghi, danno 1' idea di smisurati vermi ; gli altri, grossi come corde, sembrano spaventosi boa. Qui si fanno fili di ferro, lą rotaie p.er i treni.
Alcuni uomini, con gli occhi coperti d' una tela metallica, con le inani, lo braccia e le gambe avvolte di cuoio, gettano nella bocca delle macchine l'eterno blocco di ferro ardente. La macchina lo afferra, lo tira, 1'allunga, lo tira ancora, lo respinge, lo riprende, 1' assottiglia sempre. Ed esso si attorciglia, come un rettile ferito, sembra che lotti, ma poi cede, s' allunga ancora, s' allunga sempre, sempre ripreso e sempre respinto dalla mascella d' acciaio...
G. De Maupassaut (trad. Umilia Sanso n).