M
   M, undecima lettera del nostro alfabeto, ottava delle consonanti, che si pronunzia emme. 1. Usata come uno degli elementi che formano le parole diligite justitiam ; Par. xviii, 94, 98. - 2. Come cifra, per il numero Mille; Par. xix, 129, nel qual luogo il senso è: Buono per uno, cattivo per mille.
   Ma, dal lat. magis, Congiunzione che distingue, che eccettua, o che contraria. Questa voce si trova quasi in ogni pagina nelle opere volgari di Dante, oltre seicento'volte nella Div. Corri. - 1. Accompagnato con Nondimeno, Però, e sim., più intens. Inf. ix, 13; xxn, 143. Par. xvii, 127. - 2. Talvolta non divide, ma congiunge le idee, ritenendo dell'orig. Magis, anziché del Sed, e del gr. 'AXXa; Inf. vili, 65.
   Ma die (Maccliè, in alcuni codd. Mai die), dal latino magis quam, prov. mas que, spagn. mas que, Se non che, Eccetto che, Salvo che, e sim. Inf. iv, 26; xxi, 20; xxviii, 66. Purg. xvin, 53. Par. xxn, 17.
   Ma', Avv. Mai; Inf. xvii, 17 var. Cfr. Zani de' Ferranti, Lez. 100 e seg. Blanc, Versiteli, i, 145 e seg.
   Ma', Agg. pi. di Malo; Inf. xxviii, 135 var. xxxni, 16.
   Maccabei, Nome che si dà ai due ultimi libri del Vecchio Testamento, che contengono la storia degli Ebrei sotto il governo de' primi principi della stirpe degli Asmonei; Inf. xix, 86.
   Maccabeo, dal gr. Maxxafìaìtós, e questo secondo alcuni dall' ebr. HDjpD = Martello (cfr. Grimm, Exeget. IlandbucJi, voi. ni,
   pag. ix e seg.), secondo altri da >3DD = Estintore, Distruttore,
   (cfr. Curtiss, The Name Machabee, Lips., 1876). Erroneamente Tom.-JBeìl.: « Furono i Maccabei così cognominati da Giuda, il
   75. — Enciclopedia dantesca.