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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Zeba-Zeno, San 2189
   ponitur in navibus ut non vacillent; et est conveniens metaphora, quia ista bulgia est recte una arena sabulosa, sterilis, piena ser-pentum, qualis est arena Africse, sicut jam dictum est, vel forte hoc dicit, quia in ista bulgia ponit septem transformatos et tran-sformabiles, scilicet Vanem Fucii, Ciachum, Angelum, Cianfan, Bo-sium, Puccium, et Guercium. »- Buti: « La settima bolgia ov'erano li furi. » - An. Fior.: « La settima bolgia. » - Serrav.: « Zavorra proprie est arena maris cum parvis lapillis, quam aliquando naute ponunt in navibus, quando non sunt onerate: et vocat istum locum zavorram, idest arenam, quia serpentes, saltem in Libia, stant in arena. » - Gelli: « Gli spiriti che sono in questa settima bolgia; i quali ei chiama zavorra, perchè ei sono il ripieno del fondo di questa settima bolgia, e perchè la zavorra di che si riempiono le navi, è sempre qualche mercanzia, della quale non è fatto mai troppa stima, e i ladri sono sempre in obrobio a ciascuno. » - Buonanni: « Dice zavorra il contenuto, cioè gli spiriti ed i serpenti. La bolgia però si può dire che sia il fondo della nave, cioè di questo mondo, come quella che contiene le vili cose dette zavorra. »
   Zeba, spagn. masc. chibo, chivo, fem. chiba, chiva (cfr. Diez, Wòrt. i3, 449), Capra; Inf. xxxii, 15. Fan.: « Sono i capretti saltanti, e sono dette zebe,, perchè vanno zebellando cioè saltando. »
   Zebedeo, Nome del padre degli Apostoli Giacomo e Giovanni, i quali perciò sono chiamati Filii Zebedei, cioè figlioli di Zebedeo; Mon. in, 9, 56. Cfr. S. Matt. iv, 21.
   Zefiìro, lat. Zephyrus, gr. Zécpopog, Nome di vento occidentale che incomincia a soffiar nella primavera e promuove la vegetazione ; Far. xii, 47.
   Zelatore, lat. zelator, Che ha zelo; Mon. n, 12, 2.
   Zelo, lat. zeìos, gr. ZfjXog, Moto abituale dell'animo a difendere il vero e diffondere il bene; Purg. vili, 83; xxix, 23. Par. xxii, 9.
   Zenit, lat. zenith, Punto immaginario del cielo, che è il polo di qualsivoglia orizzonte apparente, e corrisponde perpendicolarmente a qualunque punto del globo terrestre, o, per dir meglio, al vertice del nostro capo. Par. xxix, 4, sul qual luogo cfr. Inlibrare.
   Zeno, $an, Badia di Verona; Purg. xvm, 118, sul qual luogo cfr. Abate, § 1.