a lungo ! ' - soggiunsi -, ma compresi bene che non c' era più da far assegnamento sulle resipiscenze di lui vivo, -L'editore dell' Enciclopédia ed io abbiamo ancor oggi la convinzione che se un tale accordo fosse allora avvenuto, quella preziosa attività non si sarebbe né tanto prematuramente esaurita, né si bruscamente arrestata; ma l'aneddoto vuole un'aggiunta qui anche meglio opportuna.
Per rispondere ad esigenze de' miei studi ed a richieste frequenti de' colleghi, di sull' edizioni del Witte, del Fraticelli e del Giuliani, io m'ero venuto formando un prontuario delle dizioni, voci e frasi speciali, usate nelle varie opere dall'Alighieri; appena veduto, quindi, là in Milano, lo Scartazzini, gli chiesi se avesse già provveduto lui all'uopo ed espressi anzi l'opinione che base fondamentale del lavoro dovesse essere un vocabolario compiuto, quale il presente. L'illustre uomo, quasi un po' sconcertato, mi lasciò comprendere che confidava sulle proprie postille ai lavori del Blanc (il quale, è noto, ebbe unico riguardo alla Commedia) e del Poletto (che adottò « il metodo alfabetico » soltanto perché « meglio d'ogni altro rispondeva al suo intento », tutto speciale); deve aver fermato l'attenzione, però, sulle mie prime parole, poiché al momento del commiato mi disse : ' Pensate al vocabolario, che faremo seguire ' ; ed io : ' Ottimamente : se la critica ci divide, l'aritmetica ci unirà '.
E l'indole dell'uomo è, cosi, accennata: poco di più, sull'increscioso argomento, qui aggiungeremo. Già nella ricordata lettera al Ferrazzi, cioè a distanza di cinque anni dalla prima pubblicazione dantesca e di circa venticinque dalla propria fine, lo Scartazzini scriveva: 'Voi forse sapete che ho amici e nemici, ma che il numero degli ultimi è maggiore di quello dei primi '; e questi