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Di Giovanni Andrea Soartazzini
dicendo : ' scrivetemi quando avete tempo, che il mio cuore sente un gran bisogno di conversare alle volte cogli amici nella favella del padre Alighieri, nella far velia in cui imparai primieramente a chiamare babbo e mamma. Oh l'amata Italia! Se fossi pił giovane, non resisterei alla tentazione di cercar un pane colą '.
Ecco: venendo qui - almeno io lo credo - e nella di-. mestichezza coi migliori qui dimorando, lo Scartazzini si sarebbe avveduto dell'errato giudizio che faceva de' nostri, avrebbe modificato l'indirizzo di quella sua critica che riguardava in altri il solo aspetto men lodevole; e nella disciplinata via qui presa dagli studi danteschi, maestro non pił lontano, avrebbe riconosciuto, meglio che discepoli, emuli valorosi in coloro i cui studi, se non disconobbe del tutto, ebbe fino all'ultimo sospetti; il « Bullettino della Societą dantesca » nostra, infatti, egli giudicava, in quest' Enciclopedģa (I, 1130), « importante, anzi indispensabile, ma da servirsene colla massima precauzione e facendo il pił ampio uso della critica ». Qui venendo, inoltre, egli avrebbe lasciato rifiorire quella. Societą dantesca alemanna, la quale, per i suoi « modi tutt'altro che convenienti all'indole d'una societą letteraria», disse il Reumont, s'era spenta e che, solo alla morte di lui, il Kraus doveva poi augurare risorgesse; qui egli avrebbe pił efficacemente contribuito alla maggior gloria del suo e del nostro Poeta, e assai meglio provveduto alla stabilitą della propria fama, solo inteso, ancor ne' suoi migliori anni, alla ristampa del ' gran comento ' -che, pur qual č, rimarrą l'opera sua monumentale.
* Di statura media, coi mustacchi e i capelli brizzolati, e con gli occhiali d'oro », tedesco d'aspetto, italiano di passione e d'affetto, lo Scartazzini, con la voce penetrante ed acuta, fece sempre ricordare il fanciullo « pie-