coletto, paffutello e tarchiato, che con nota di soprano, forte e vibrata, un po' nasale », aveva destato le meraviglie de' compagni per la memoria e la franchezza onde, preso l'aire e lasciato fare, sarebbe andato sempre in fondo al libro in iscuola, al catechismo in chiesa ; e sulla felicitą di quella memoria, potendo ornai leggere appena il proprio scritto, su quella felicitą riposava unicamente per la disegnata seconda edizione del Purgatorio. Toccando del quale, mentre ne seguiva la prima stampa, e chiedendo al Ferrazzi se n'accettasse la dedica, lo Scartazzini - tant'era gią in lui la coscienza del proprio valore - : 1 io resto a casa mia, studio e scrivo, lavoro giorno e notte, e ringrazio Iddio di cuore se soltanto si compiace di largire salute a me ed a' miei cari. E vi so dire
10 che, quando ho lavorato sino a mezzanotte, mi sento molte volte sommamente felice. Oh ! se io potessi soltanto stare li a riflettere sul volume del nostro Poeta, a penetrare nell' anima sua, a bearmi nelle sue visioni ! Ma non posso, il mio compito č diverso ; io devo percorrere centinaia di volumi, confrontare ad ogni passo una buona cinquantina di commenti, arrabbiarmi le tante e tante volte, vedendo come si copiano spensieratezze, errori gią da lungo confutati si ripetono, si disputa a lungo di futilitą, ecc. Se qua e lą il commento se ne risente, bisogna aver pazienza. Ohi verrą dopo me faccia meglio. Mi si lasci almeno quel po' di gloria di aver io primo fatto un tentativo di mettere da me solo ad esecuzione
11 vasto pensiero di studiar tutto che si scrisse sulla Divina Commedia e deporre i risultati di lunghe veglie ed infinito lavoro nelle note che riempiono i miei volumi. Si lasci al mio lavoro il picciol vanto di essere una raccolta di materiali la cui simile non venne fatta sinora. Mi farą il mondo questa giustizia ? '