PEEFAZIONE
1« Scrittore in lingua volgare, pressoché tutte le parole di lui, pressoché tutti i modi son vivi ancora ; e in ciò supera Dante, che supera lui di molto nella ricchezza » : questo disse Augusto Conti del Petrarca, del quale sensatamente Francesco Ambro-soli aveva osservato : « Maggior gloria a sé e maggiore utilità alle nostre lettere avrebbe recato mettendosi nella via aperta dall'Alighieri » 1). Ancor tutta viva e vegeta, in ogni modo, può dirsi la lingua usata nel Canzoniere ; e se ad attenuare l'affermazione non valgono le poche e lievi eccezioni, il maggior merito risale pur sempre all'autore della Commedia che concordi i posteri chiamarono divina. Nemmeno gli olimpici disdegni 2), infatti, possono
') Il Conti nel voi. Letteratura e Patria, della « Collana di ricordi nazionali», p. 118 (Firenze, Barbèra edit., 1892); I'Ambbo-soli nel voi. IV, p. 369 (ediz. D'Ancona e Bacci, Firenze, 1901; voi. V, p. 401), del Manuale della letteratura italiana.
?) Cfr. Vittorio Bossi, Dante e V umanesimo, nel voi. « Con Dante e per Dante», Milano, Hoepli edit., 1898; pp. 171-174: «nell'opera d'un artefice quale il Petrarca,... l'imitazione dantesca non è mai