Il 'Dante d'Odori '
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le poche suggeritemi dagli studi speciali1). Il Canzoniere offre nel testo inglese una sola ed assai lieve variante, a suo luogo rilevata (v. qui trasformare e trasmutare), da quello del Fraticelli2) ; a quest' ultimo ho avuto soltanto ricorso, dunque, per la parte apocrifa, aggiungendovi il sonetto Ben ti faranno il nodo ecc. (ved. qui la p. lxxi) della tenzone di Dante con Forese, quale ci è dato da Isidoro Del Lungo. Per la Vita Nuova seguo sostanzialmente il testo di Federico Beck, sommamente apprezzato anche dal Moore 3) ; offro sempre le citazioni, però, sul testo inglese, riferendo tuttavia le varianti in modo da non render necessario l'aver tutti due i testi presenti. Del Convivio la miglior lezione, per comune consenso ornai, è quella del Moore4), che nuove cure v'aggiunge nell'attuale accennata ristampa. Rispetto alle opere latine, dove il professore d'Oxford segue sostanzialmente il Witte, come per il De Monarchia, o il Fraticelli, come per \eEpistolaee\eEclogae, nessuna ragione di allontanarci dal testo inglese ; il che invece parve necessario per il De vulgari eloquentia, l'edizione del
') Per il Purg. xxvi 140-147, v. il Giorn. stor. d. lett. it., XXV, 315 ss.
2) Il Canzoniere, annotato e illustrato da Pietro Praticelli, Firenze, Barbèra, 1861 (ediz. piò completa della prima: ved. qui lap. lxxi).
3) Dante's Vita Nova, krit. Text unter Beniitzung voti 35 bekannten Handschriften, Miinchen, 1896 (v. però quest' Jinciclop., II, 2162; il Bull. d. Soc. dant., N. S., IV, 33 ss. e cfr. V, 27 ; il Giornale dant., VI, 202 ss.). - Al B. il Moore: « I appreciate constantly more and more your most valuable Edition of the V. N. and the admirable work you have done for the text » (Da un foglietto a stampa che accompagna il volume).
*) Ved. il Bull, della Società dant. cit., II, 43 e cfr. qui innanzi (pag. 1, nt. 1) quanto il Moore si compiacque di scrivere a me.
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