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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   il cielo stellato
   Fin dall'antichità furono segnalati degli aggruppamenti, evidentemente artificiali, di stelle fisse, tra le più luminose, nei quali parve di vedere schemi di figure geometriche e naturali, e ai quali furono dati perciò nomi di cose e di esseri, desunti in parte dalla mitologia. Questi aggruppamenti, fìssati a solo scopo di orientamento mnemonico, furono chiamati Costellazioni: le costellazioni visibili cambiano naturalmente, cambiando il punto della Terra da cui contempliamo il cielo,
   Fig. 1. — Orsa maggiore e stella po'are.
   perchè cambia la porzione visibile della sfera celeste. Poiché poi la volta del cielo gira,, nel corso di una notte alcune costellazioni tramontano, cioè escono dalla volta visibile, altre sorgono cioè entrano nella volta «tessa. Solo quelle più vicine al punto fìsso della volta, detto Polo celeste, rimangono sempre visibili (stelle circumpolari). Tra queste merita d'essere segnalata la costellazione chiamata Orsa maggiore o Gran Carro, costituita da sette stelle, quattro disposte a trapezio, che simboleggiano le ruote di un carro, le altre tre uscenti in un appendice angolare a forma di timone. Prolungando il lato minore e più esterno del trapezio, per un tratto che è circa 5',a