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moti apparenti del sole
massimo spostamento verso nord si ha il 21 giugno, e in quella data si ha la massima durata del giorno e la minima durata della notte. La massima durata del giorno-luee è di sei mesi al polo, di 24 ore al cerchio polare (Lat. 66°30') di 15» 26' a 45° Lat., di 13h 561 a 30', mentre all'equatore è sempre di 12 ore.
La durata del giorno-luce è veramente più lunga di questo intervallo tra il sorgere e il tramontare del sole, perchè il sole illumina di luce diffusa l'atmosfera anche quando è di parecchi gradi sotto l'orizzonte. Così si spiegano i crepuscoli, mattutino e serale, che sono tanto più lunghi quanto più alta è la latitudine, cosicché attorno al polo i due crepuscoli nei giorni equinoziali si fondono, cioè non si ha notte perfetta.
Dal giorno in cui si arresta nel suo movimento verso nord (solstizio d'estate], l'arco diurno ritorna verso sud, e ripassa per i punti Est-Ovest il 23 settembre (equinozio di autunno). Nei mesi successivi il sole nasce e tramonta a sud dei punti Est-Ovest e l'arco diurno è minore, il notturno maggiore di una semicirconferenze: il giorno è più breve della notte. La minima durata del giorno si ha il 21 dicembre (solstizio d'inverno).
I cerchi diurni descritti dal Sole nei due solstizii, si chiamano tropici celesti, tropico del Cancro quello estivo, del Capricorno quello invernale, dal nome ,di due costellazioni.
Da queste oscillazioni dell'arco diurno del sole dipende l'alternarsi delle stagioni, perchè dall'equinozio di primavera all'equinozio d'autunno non solo la durata del giorno è maggiore di quella della notte, ma il sole si eleva anche più in alto sull'orizzonte e quindi i suoi raggi colpiscono la terra sotto angolo d'incidenza minore ed hanno quindi un maggiore effetto riscaldante.
Se infatti un fascio di raggi (fig. 4) colpisce normalmente un piano, lo illumina e riscalda in un'area che è la sezione normale del fascio stesso. Se lo colpisce obliquamente, lo illumina e riscalda in un'area che è tanto maggiore quanto maggiore è l'inclinazione. La stessa somma di luce e calore viene quindi distribuita su un'area maggiore, è l'intensità per unità di superficie è quindi minore.
II sole ha quindi, rispetto alla sfera celeste, colla quale si muove da oriente ad occidente, oltre un moto retrogrado (da occidente a oriente) un moto di oscillazione a nord e a sud dell'equatore entro la zona compresa fra i due tropici, la cui distanza (in arco) dall'equatore è di 23° ',s. Dalla com-