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Movimenti reali della teRHa
diede la prova effettiva del movimento della Terra. Ma già le scoperte astronomiche fatte da Galileo, contemporanee alle prime di Keplero, delle macchie solari, provanti una rotazione del Sole attorno a un suo asse, e dei satelliti di Giove, che dànno un'imagine in piccolo del sistema planetario secondo la concezione copernicana, avevano dato un grande colpo alla rigidità geometrica del sistema tolemaico, e si comprende perciò la persecuzione che lo fece ammutolire.
È necessario notare che a liase di tutto il sistema galileo-newtoniano sta il concetto di una forza cVattrazione che si eserciterebbe a distanza, cioè senza l'intervento di un mezzo di trasmissione, tra masse materiali. Newton comprese il carattere metafisico di un tale concetto, e infatti non disse che i pianeti sono attratti dal Sole, ma che si muovono come se fossero attratti dal Sole. 11 mistero della gravitaziona universale forma oggetto delle più recenti e astruse teorie di filosofia naturale, le quali però non infirmano menomamente la costruzione newtoniana nelle sue più comuni e vaste applicazioni.
6. Movimenti reali della Terra. — La Terra è dotata di un moto uniforme di rotazione da ovest ad est attorno a un suo diametro, che forma un angolo di 23 colla normale al piano della sua orbita attorno al Sole, detta eclittica. Ogni punto della sua superficie descrive per effetto di questa rotazione un cerchio avente il centro sull'asse stesso, cerchio che è tanto più pìccolo quanto più il punto è vicino agli estremi dell'asse, o Poli, dove si annulla. Il cerchio più grande, equidistante dai poli, è Vequatore, il cui piano è inclinato di 23 ',2 sul piano dell'eclittica: i cerchi minori normali all'asse sono i paralleli. Supponiamo per ora la Terra perfettamente sferica: tutti i cerchi massimi passanti pei poli diconsi cerchi meridiani, e tagliano in due semicerchi eguali ciascun parallelo e l'equatore; e i due poli dividono ciascun cerchio meridiano in due semicerchi che diconsi meridiani. Poiché le stelle fisse sono lontanissime (le più vicine sono lontane migliaia di miliardi di chilometri) quando un meridiano ripassa per una medesima stella, si può dire che riprenda la stessa direzione, e quindi l'intervallo di tempo fra due passaggi di una stessa stella allo stesso meridiano misura la durata di una rotazione, ed è il giorno sidereo. Alla rotazioue dei meridiani celesti da est ad ovest colla Terra ferma si sostituisce quella dei meridiani terrestri da ovest ad est col cielo fermo. Analogamente al movimento proprio apparente del Sole lungo l'eclittica celeste si sostituisce il movimento reale della Terra nella sua eclit-