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Governi e partiti al principio del nuovo secolo

Gustavo Strafforello
Niccolò Giannotta Editore Catania, 1902, pagine 268

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   GLI ULTRA
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   e del Consorzio Civile. Ma torniamo in carreggiata. Greci e Romani non conoscevano alcuna Politica, sì la Justitia ed eran pagani — ma nel Cristianesimo la politica divenne la Sfinge che divorò tutti coloro che non seppero solvere i suoi enimmi. D'allora in poi divenne giusto ed appropriato quel motto francese: Qui dit politique, dit coqninerie. (Chi dice politica, dice ribalderia ).
   Lo Scozzese Buchanan precettore di Giacomo VI, nel suo De jure regni apud Sco-tos, richiamò in vita i principu liberali degli antichi; e quantunque il mondo si facesse beffe di lui, come di Giacomo Harrington (1) e di Milton (2) e lodasse il pedante Salmasio, tuttavia l'umana ragione distrusse, dopo la cacciata degli Stuardi, l'arsenale dei pregiu-dizii, in cui il dispotismo temprava le sue armi e le sue catene.
   Federico il Grande, Caterina di Russia e Gustavo Wasa promulgavano il vangelo: Il sovrano è tale per volontà del popolo, è il
   (1) Autore di Oceana, specie di Utopia in cui traccia il disegno di una repubblica perfetta.
   (2) Oltre il Paradiso Perduto Milton scrisse, com' è noto, parecchi trattati politici liberissimi fra cui la Difesa del popolo inglese contro Saimasio, che aveva composto un' Apologia di Carlo decapitato.