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PARLAMENTARISMO
Come si vede, e come bene osserva, col Ba-gehot, il Laveleye, la separazione del potere e-secutivo e del legislativo esistente ancora, quando il Montesquieu ne faceva la condizione d'ogni governo libero, ha cessato di essere persino una finzione La Camera dei Deputati si ha accaparrato intieramente il potere esecutivo, come quello che designa, co' suoi voti, il presidente dei ministri, e, per conseguenza, il suo-gabinetto, il quale non può reggersi e governare se non conforme alla volontà della Camera.
Le antiche prerogative della Corona non sono più che una reminiscenza. 11 diritto di guerra e di pace, considerato qual privilegio essenziale del sovrano, appartiene oggidi, in realtà, al Parlamento, giacché i ministri negoziano con le potenze sotto la sorveglianza irrequieta ed incessante della Camera, sotto il fuoco conti-novo delle interrogazioni e delle interpellanze, ed al termine della sessione, promettono di non pigliare alcuna risoluzione senza convocare in prima il Parlamento. Essi non penserebbero neppure per un momento a conchiudere un trattato che fosse contrario ai voti della maggioranza.
Il sovrano non conserva dunque del potere esecutivo che il nome. Ei non possiede più