La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
LUGLIODal 4 al 7 luglio i nostri fanno 1400 prigionieri. Il 7 durante un'esplorazione compiuta la notte del G dalle nostre navi nell'alto Adriatico, il regio incrociatore Amalfi varato nel 1908 a Sestri Ponente è silurato da un sommergibile austriaco. Il comandante ha gridato : Viva il Re ! Viva l'Italia ! poi ha dato l'ordine ai marinai di gettarsi a mare. L'equipaggio mirabile per ordine e per disciplina è stato quasi totalmente salvato. La nave è affondata.
Il 10 nell'alto Boite gli alpini scalato arditamente il monte Tofana sorprendono in Valle Travenanzes truppe nemiche trincerate e ne conquistano le posizioni.
Il 13 un accampamento nei dintorni di Gorizia è efficacemente bombardato dai nostri aviatori.
Il 15 nella zona di Val Falzarego un riparto di fanteria inerpicatosi per un canalone ritenuto inaccessibile riesce ad occupare di sorpresa Cima Falzarego.
Il 17 nell'Alto Cordevole (Cadore) la fanteria conquista alla baionetta con meraviglioso slancio e sotto il micidiale fuoco nemico i contrafforti che da Col di Lana scendono a Salesei e Agai, nel Vallone di Andraz.
I nostri dirigibili nella notte bombardarono le opere nemiche intorno Gorizia e gli accampamenti di monte San Michele nel Carso.
Tre aeroplani austriaci invece gettano otto bombe su Bari. Uno colpito dai nostri cade in mare presso Barletta ed è catturato.
II 1S all'alba mentre i vecchi incrociatori corazzati Varese, Ferruccio, Garibaldi e Pisani procedevano al bombardamento della ferrovia nelle acque di Cattaro un sommergibile colpiva il Garibaldi che è affondato.
11 19 i nostri progrediscono sull'altipiano del Carso, prendono d'assalto più ordini di trincee solidamente blindate e protette da reticolati, fanno 2000 prigionieri, catturano G mitragliatrici, 1500 fucili e grandi quantità di munizioni.
Attraverso altri attacchi e contrattacchi da ambo le parti si arriva così sino al 24, data in cui il Comando rileva che l'azione spiegata dal nemico ha carattere generale e risolutiva nell'intenzione di ricacciare la sinistra della nostra occupazione al di qua dell'Isonzo. A quest'azione prendono parte i generali austriaci Boog, Schreitter e il principe di Schwarzenberg.
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