La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
glia, afferi'arono il fucile (li un caduto e divennero a loro volta combattenti.
A questa nobile schiera di soldati e di cappellani fu aggregata una famiglia di... cani ammaestrati nella ricerca dei feriti che scovavano spesso là dove i porta-fe-riti non sapevano o non potevano trovarli. Si sono subito dimostrati in questa bisogna superiori all'uomo per il loro finissimo odorato, per la rapidità con cui investigavano il terreno, anche di notte ed hanno dato un così incalcolabile aiuto alla Croce Rossa da meritarsi davvero l'appellativo di veri amici dell'uomo. A qualcuno di essi fu anche data la medaglia.
Così i primi feriti caduti nei combattimenti iniziali trovarono subito i necessari soccorsi e dagli ospedali da campo dove ebbero le prime e più urgenti medicazioni vennero trasportati appena il caso lo permetteva negli altri ospedali, dove le cure potevano essere maggiori e dove se dalle loro labbra in un momento di spasimo usciva in un grido come un'invocazione disperata il sacro nome di mamma, un gentile volto di donna soffuso di pietà si chinava su essi sussurrando dolcemente :
-—Sono qua, caro, coraggio; cosa vuoi?
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Croce Rossa
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