La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
e la piantò perchè sventolasse al vento. Dalla valle la videro e un urlo di vittoria superò il rombo delle artiglierie.
Ma i fuggiti tornarono alle due del pomeriggio con rinforzi al contrassalto. E quei trenta reduci dalla morte che avevano ormai combattuto sette ore, che e-rano quasi tutti feriti, s'inginocchiarono sui morti, risposero al fuoco, resistettero. Resistettero fino al tramonto contro due compagnie austriache che salivano in ordine sparso. Le truppe mandate a rincalzo non potevano sopraggiungere. Un diluvio di shrapnclls pioveva sulla costa conquistata; erano i tiri d'interdizione del bosco di Kal.
Ma essi non volevano cedere la trincea posseduta a prezzo di tanto sangue e il manipolo ebbe ancora tanto coraggio disperato di lanciarsi alla baionetta, di rotolare giù per la costa la compagnia che lo attaccava frontalmente. Spararono fino all'ultimo caricatore, adoperarono i fucili, le bombe a mano che gli austriaci avevano lasciato nella trincea, poi, quando temettero di cadere prigionieri, di cader vivi nelle mani del nemico, iniziarono la ritirata in ordine perfetto mostrando la faccia al nemico. Comandava un anziano reduce dalla Libia. Prima di ritirarsi, il portabandiera del plotone, fatto segno ad un fuoco di fila orribile dagli austriaci, giunti ormai a duecento metri, salì sul larice per staccare la sua bandiera, la riavvolse, se la pose sul cuore. Poi si riunì al drappello che nella notte ripiegava in ordine, facendo ancora fuoco. I tremila cannoni della valle continuavano a tuonare.
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La nostra guerra è fatta tutta di questi episodi che sembrano fantastici, nou è che una sequela di questi atti che hanno del .sopranaturale.
Ben a ragione le autorità militari avevano al 17 dicembre già conferito ben 2123 ricompense al valore di cui: 6 medaglie d'oro e 61 d'argento concesse dì motu proprio dal Re, dal nostro Re che a contatto continuo coi soldati constatava coi suoi propri occhi il loro indomito valore.
Un giorno egli arrivò a cavallo fra le truppe accampate suscitando un'onda di giubilo fra i reggimenti. Alcune unità si erano battute, altre andavano a battersi.
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Kal Libia
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