La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
Viva il Ite! Viva il Re! un grido unico, formidabile.
Tutti sventolavano i berretti, inneggiando al Sovrano che cavalcava lento e sorridente. Vittorio Emanuele era commosso e volgendosi ad un alto ufficiale del suo seguito, disse :
—Che grandioso spettacolo!
E come le grida di: Viva il Ile! salivano sempre più alto in potente coro, il Sovrano soggiunse:
—Che bravi ragazzi! Pare che vogliano che gridi anch'io "Viva il Re!"
Un'altra volta assistendo ad una grave azione impegnata non volle muoversi dal suo posto minacciato da un dirigibile nemico che gettò bombe le quali caddero a 200 metri da lui. Solo allora si mosse, ma per andare a vedere se vi fossero vittime e se si poteva portare loro soccorso.
Quando il presidente del Consiglio 011. Salandra e il ministro della guerra generale Zuppelli fecero, in quel tempo, la loro visita alla fronte, il Re li condusse sopra Monfalcone in una località chiamata "il Campanile". Dalla cima del campanile si vedeva Trieste lontana, biancheggiante e specchiantesi nel golfo. Su quel campanile è salito spesso il Re a salutare la cara città che stava nel suo cuore e in quello di tutti gl'italiani.
Salandra e Zuppelli salirono quella volta col Sovrano il quale li aveva invitati lassù dicendo loro :
—Vengano con me. Andiamo a vedere Trieste.
Il Re come tutti gl'italiani la credevano allora tanto vicina.
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