La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
alpino, un soldato d'Italia che vigila attento, vincendo il torpore che lo invade, vigila per la salvezza del suo paese nella gran notte cristiana, mentre cogli occhi della mente vedrà certo nel candido turbinio che lo avvolge la visione del paese lontano: una casetta, dei volti cari raccolti sotto la quieta luce della lampada e udrà come in sogno un festoso scampanio di campane, una malinconica eco di zampogne......
E il Natale in trincea, nella trincea piena di fango, fredda, accanto al nemico intento a cogliere il minimo gesto per colpire, colla minaccia che dal cielo anziché la leggendaria schiera di angeli annuncianti ai fratelli del mondo la nascita del Messia appaiano gli uccellacci che seminano la morte, anche il Natale in trincea, per quanto l'animo sia saldo e temprato ad ogni rischio e ad ogni privazione, per quanto si possa o si voglia essere indifferenti, è certo trascorso pei nostri soldati con una grande, dolorosa nostalgia in cuore e con un pò di freddo misterioso nell'anima.
Narrano comunicati ufficiali, ufficiosi e corrispondenti di guerra che malgrado le molestie continue degli austriaci la notte della vigilia e la tradizionale festa passarono relativamente calme e che i nostri le trascorsero allegramente brindando, molti collo sciampagna, all'Italia, alla vittoria, alle famiglie lontane.
Tutti o quasi avevano ricevuto pacchi con ogni bene di Dio, mandati dai parenti, dagli amici ed anche da sconosciuti, perchè il Natale passasse lietamente.
Nei giorni che precedettero la ricorrenza erano arrivati in zona di guerra lunghi treni che avevano scaricato montagne di involti d'ogni genere. Con un servizio che non poteva essere perfetto per tante ragioni ovvie, ma nel quale la volontà di far bene in chi lo compiva era evidente e supplì a tante altre inevitabili deficenze, i doni dell'Italia ai suoi figli alla fronte presero le vie innumerevoli su cui erano diramate, sparse le nostre forze. Cogli stessi mezzi con cui si provvedeva al rifornimento dei viveri e del materiale: lunghe file di camions, d'automobili, eppoi pei sentieri rocciosi dirupati, lunghe file di muli carichi, e in certi punti lunghi fili aerei lanciati da un punto all'altro della montagna ad altezze da aquile, servizio ingegnoso ed audace cosidetto di teleferia, giunsero in generale alle schiere dei combattenti, dovunque si
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