La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
che si rispettassero le città indifese e la popolazione civile da parte degli aviatori i quali continuavano le loro brigantesche gesta accanindosi specialmente su Venezia, la quale non passava quasi giorno senza che avesse la loro visita che, se per le precauzioni prese sin dal principio trasportando in luoghi più sicuri o coprendo efficacemente i suoi monumenti più esposti, non arrecava quei danni che erano nei feroci desideri di chi la compiva, distruggeva sempre qualche cosa di prezioso e faceva invariabilmente delle innocenti vittime umane.
Il Papa, abbiamo visto quanto poco ascoltato, tentò anche più volte di farsi intermediario per mitigare le conseguenze della guerra e, per tentare l'inizio di trattative di pace, ma egli doveva poi altrettante volte constatare con amarezza che "purtroppo non si voleva ascoltare la sua voce paterna. La guerra con tutti i suoi orrori continuava furiosa".
30 Novembre 1915—E chi poteva ascoltarlo in un così spaventevole conflitto di persone e d'interessi al punto in cui erano giunte le cose? Ciascuna delle nazioni in causa aveva la sua meta da raggiungere e prima della vittoria o della sconfitta non intendeva di rinunciarvi. A questo scopo anche l'Italia il 30 novembre 1915 firmava il seguente atto :
Il Governo italiano avendo deciso di aderire alla dichiarazione fatta a Londra il 5 settembre 1914 dai governi francese, britannico e russo, dichiarazione alla quale ha ugualmente aderito il Governo giapponese in data 19 ottobre 1915, i sottoscritti, debitamente autorizzati dai loro rispettivi Governi, fanno la dichiarazione seguente : I governi francese, britannico, giapponese, russo e italiano si impegnano a non concludere pace separata nel corso della presente guerra. I cinque Governi convengono che quando sarà il caso di discutere i Termini della pace nessuna delle Potenze alleate potrà porre delle condizioni di pace senza il preventivo accordo con ciascuno degli altri alleati. '
In fede di che i sottoscritti hanno firmato la presente dichiarazione e vi hanno apposto i loro siggilli.
Dato a Londra in quintuplo originale, 30 novembre 1915.
Firmati: Imperiali — Inuye — Benckendorff — Paul Gambon — Grey.
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