La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
dun. Questo era dunque indizio evidente che gl'Imperi Centrali volevano impedire anche a costo di e-norme sacrificio d'uomini e di materiale che gli Alleati prendessero finalmente l'iniziativa delle operazioni e procedessero simultaneamente all'offensiva su tutti gli scacchieri. La Germania e l'Austria-Ungheria, approfittando allora di quel che si credeva e che aveva tutta l'apparenza di essere, una breve sosta della Russia bisognosa di respirare e di prepararsi alla riscossa, volevano logorare Francia e Italia sulle quali in quel momento gravava il compito di fronteggiare i violenti tentativi del nemico.
Nell'economia generale del conflitto l'Italia aveva compiuto e compiva così una poderosa funzione. Infatti all'inizio della guerra scesa in campo con l'Intesa, richiamò sulla propria frontiera non meno di 25 divisioni austriache alleggerendo notevolmente la pressione che gli eserciti degl'Imperi-Centrali esercitavano in quel momento sugli eserciti russi, sicché questi poterono mantenersi intatti e compiere quella ritirata che rimarrà memorabile nella storia della guerra.
In seguito costringendo e logorando sulla sua fronte per molti mesi forze ingenti e numeroso materiale dell'Austria-Ungheria , l'Italia impedì che sulla Francia e sulla Russia affluissero energie ie quali, aggiunte a quelle tedesche, avrebbero esercitato certamente sull'una e sull'altra delle sue Alleate una intollerabile pressione.
Quando poi la Germania iniziò la sua formidabile offensiva contro la Francia tentando di passare per Verdun, gli austriaci volevano trasportare sulla fronte francese truppe e cannoni, ma l'Italia iniziò subito qua e là della sua lunga linea energiche offensive, fatte in un periodo di tempo in cui pel continuare del rigido e tempestoso inverno nella zona alpina, sarebbe sembrato follia il solo tentativo, distogliendo l'Austria dai suoi propositi e trattenendo contro i nostri tutte le forze che aveva impegnato.
La mirabile resistenza infine che il nostro esercito opponeva alla grandiosa offensiva nemica del Trentino riuscendo a rallentare prima, ad arginare e ad arrestare poi l'avanzata, era indizio rassicurante che l'Italia malgrado il momento critico, aveva la ferma intenzione di continuare a cooperare con grande effi-
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