La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      troppo cara e senza che i risultati futuri compensassero dell'immane sacrificio compiuto. Ma lo svolgimento del piano di Cadorna esigeva il possesso di Gorizia. Napoleone era passato di là per andare a Vienna. Si credette che la storia potesse ripetersi. Forse si sarebbe ripetuta se un cumulo di circostanze, di avvenimenti, di ostacoli d'ogni genere non si fosse frapposto alla riuscita della meravigliosa impresa. E coloro che non approvavano il piano di Cadorna han fatto colpa al Comando Supremo, fra le altre cose, di non aver appunto tenuto calcolo di tutto ciò.
      Però in qualunque modo si considerino le direttive della nostra campagna, qualunque sia il giudizio definitivo che daranno i contemporanei.e i posteri di Cadorna, la presa di Gorizia rimarrà una delle imprese più straordinarie della guerra di tutte le nazioni, impresa che sbalordi il mondo, che stupì d'ammirazione anche il nemico e che dimostrò come le virtù guerresche degli antichi romani rivivessero intatte e superbe nell'anima e nel corpo del soldato d'Italia.
      Gli austriaci non s'aspettavano una perdita simile. Preparata formidabilmente l'offensiva del Trentino arrestata poi dal valore dei nostri, avevano contemporaneamente meditato un serio attacco sul basso Isonzo, sperando di avanzare anche qui fulmineamente nella credenza che noi avessimo concentrate tutte le nostre risorse sulla fronte minacciata e invasa. Erano tanto sicuri del successo che ufficiali designati a posta dal comando al seguito delle truppe avevano avuto l'incarico durante l'invasione della pianura veneta di raccogliere gli oggetti più preziosi e le opere d'arte dei nostri musei e di spedirli nell'interno della monarchia.
      Visto però che nel Trentino non si cedeva, che aveva dovuto pagare ben caro il suo tentativo e constatato che il nostro fronte sull'Isonzo era sempre ben fornito, il comando nemico desistette dal vasto progetto primitivo al quale sostituì l'idea di un attacco più limitato sul Carso (love facendo un potente uso su larghissima scala di gas asfissianti si contava di poter ricacciare facilmente le nostre truppe sino alla linea dell'Isonzo.
      * * *
      Gli austriaci avevano un apposito battaglione cosi-detto specialisti-gas per l'impiego dei gas asfissianti.
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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