La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

Pagina (171/519)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      no una palla avversaria pérforò il serbatoio della benzina la quale cominciò a colare. Pilota ed osservatore ebbero chiara l'idea del pericolo : o turare la falla, o scendere nelle Ale nemiche, o cercar di guadagnare il campo di partenza, rischiando di sfracellarsi su qualche cocuzzolo di montagna. I due aviatori si guardarono e si intesero collo sguardo. Il sergente slacciò la cinghia che lo legava al seggiolino e si adagiò su una delle ali. Chiuse gli occhi per evitare la vertigine dell'abisso sul quale rimaneva sospeso, allungò un braccio sotto al serbatoio, vi riconobbe il foro, vi applicò un fazzoletto tenendovi stretta disperatamente la mano. Egli rimase più di mezz'ora così, senza moto, insensibile agli scoppi che infuriavano intorno all'apparecchio. Quando il Caproni discese al suo posto di partenza nessuno potè immaginare di quale enorme ferita i due eroi avessero trionfato.
      Il l.o agosto dalle 5.30 alle 7 del mattino ventiquattro Caproni uscirono dai loro campi d'aviazione, salirono ad un'altezza di 2600 metri, si formarono in squadriglie di 4 e 5 unità;- passarono su Monfalcone e, o-stacolati da una forte foschia, attraversarono l'Istria, raggiungendo la costa di Piume. Il nemico segnalò la squadra. Le batterie di Capodistria e di Volosca la inseguirono con fuoco accanito. Quattro "Fokker,, due "Aviatik,, e alcuni idrovolanti levatisi da Trieste le si scagliarono contro. La caccia fu emozionante e costò a noi la perdita di un Caproni; al nemico quella di un Fokker caduto nel Vallone di Muggia, ma i nostri raggiunsero i loro obiettivi che erano tre : il silurificio, il deposito di petrolio e il cantiere Danubius, situati sulla costa a sei chilometri da Fiume, la quale, rimase volutamente illesa in riguardo alla sua italianità. Sui punti stabiliti caddero otto bombe del peso di 25 chilogrammi e due ancora più potenti di 75 chilogrammi provocando disastrosi incendi constatati dai nostri. L'attacco aereo destò allarme nelle navi austriache ancorate nei porti di Volosca e di Fiume che si affrettarono a prendere il largo. Una di esse però, il vapore Ellore colpito, cominciò a bruciare e fu affondato.
      Simili incursioni con ottimi risultati, ma rispettando sempre le città, si susseguirono periodicamente, a-vendo spesso di mira, Trieste, Pola, Fiume, Parenzo ed altri punti nemici di eccezionale importanza militare.
      — 171 —


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

Pagina (171/519)






Ale Caproni Caproni Monfalcone Istria Piume Capodistria Volosca Trieste Caproni Fokker Vallone Muggia Danubius Fiume Volosca Fiume Ellore Trieste Pola Fiume Parenzo