La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
ciati da un sommergibile in agguato, ma a gettarsi sul sommergibile stesso investendolo ; così il fragile e insidioso meccanismo con il periscopio frantumato, cioè ridotto ad essere cieco, fu travolto sotto la carena dell'assalitore. Riapparve a galla, ma per poco, perchè rovinato affondò rapidamente. Il "Bormida,, potè raggiungere la sua meta, con una sola ammaccatura, ma col suo carico di uomini e di materiale bellico salvi.
Nella notte del l.o novembre tre nostre unità, riuscirono a penetrare nel porto di Fola, superando alle isole Brioni l'ostruzione formidabile fatta dal nemico con catene, cavi d'acciaio, travi enormi e grosse reti sostenuta da boe, mentre tutt'intorno i cannoni protendevano le loro gole. Con manovra miracolosa giunsero innanzi allo scafo d'una nave da guerra. I nostri lanciarono i siluri, ma le reti di protezione che la circondavano in due o tre ordini impedirono lo scoppio. Ritornarono cautamente e inosservati all'aperto. Solo quando furono lontano gli austriaci si resero conto di quanto era avvenuto e cominciarono a cannoneggiare? ma inutilmente.
Più fortunato fu un autoscafo comandato dal capitano marittimo di Savona Gian Battista Rolaiuli che nella notte del 3 affondò con grande ardimento un grosso piroscafo austriaco carico di truppa e di materiale, ancorato in Durazzo al riparo delle ostruzioni e della zona minata.
Il 13 gennaio un comunicato ufficiale annunciava di aver aggiunto alla squadra dei nostri sottomarini l'U. C. 12 un sommergibile tedesco affondato dai nostri l'I 1 agosto 1910 e rimesso a galla dopo lungo lavoro.
L'IT. C. 12 era un posa mine, lungo 33.50 e largo 3 metri. Finì la sua vita breve, ma sinistramente operosa, mentre lavorava a fare uno sbarramento di torpedini subacquee nel canale di accesso di una nostra base navale. L'esplosione che uccise il mostro e ne seppellì il cadavere a 30 metri di profondità, distrusse solo la parte inferiore, lasciando quasi intatte le estremità. Si pensò al ricupero e l'impresa fu ardua e faticosa, ma i palombari e i marinai trionfarono delle difficoltà.
Quando venne a galla conservava ancora tutto il suo funebre carico. Furono trovati i cadaveri degli ufficiali e dei marinai nella posizione di chi cerca invano una via
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Fola Brioni Savona Gian Battista Rolaiuli Durazzo
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