La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      gio di offrire ai sanguinari ufficiali il barbaro spettacolo di veder a lungo dibattersi in agonia l'uomo contro cui avevano tanto imprecato, gettò il laccio così maldestramente che invece di stringere il collo, passando sotto il mento strinse la testa all'altezza delle orecchie.
      Tenne Battisti gli occhi aperti per alcuni istanti, poi li chiuse, ma respirò a lungo, mentre il boia con una mano gli torceva lentamente la testa. Durando un po' troppo il barbaro supplizio anche per coloro ivi convenuti come ad una festa, s'avvicinò un alto ufficiale medico, toccò il polso, guardò l'orologio indi guardò con sguardo fra l'interrogativo e il serio il boia. Regnava silenzio sepolcrale. Il medico poi aprì e chiuse gli occhi al martire e lentamente disse : "E' finito !" Il cappellano, levandosi il berretto, pronunciò queste parole :
      — Diciamo anche per costui un'Ade.
      Il comando: Zum Gebel! (Preghiamo!) cadde secco, tutti portarono la mano al berretto mentre prolungati squilli di tromba annunziavano a Trento che l'assertore della sua italianità non era più.
      Il cadavere, avvolto in un panno, venne posto davanti al palco per toglierlo alla vista di tutti. La scorta tornò in Castello, ne uscì con Filzi pallido, rassegnato. La sua esecuzione fu rapida.
      Si seppe poi dal vescovo di Trento monsignor Endri-ci, il quale per l'attitudine tenuta durante la guerra e per le sue idee d'italianità non celate, era stato relegato a Vienna, che dopo l'arresto di Battisti il Papa aveva officiato il cardinale Scapinelli perchè intervenisse presso il vecchio Francesco Giuseppe e impedisse l'impiccagione, ma l'imperatore, quando seppe dell'intervento del Papa informò il nunzio che Battisti era stato giustiziato, perchè sorpreso con le armi in pugno "a combattere contro la sua patria."
      La notizia dell'esecuzione del Martire suscitò in Italia un'immensa, tremenda impressione. Fu un grido d'orrore e d'esecrazione generale; l'odio verso il feroce nemico trovò nuovo alimento. Alla vedova che rimaneva con tre figli giunsero attestati di profonda simpatia da ogni parte e da ogni ceto di persona. Il governo le accordò con legge speciale una pensione e decretò la pubblicazione delle opere numerose e di alto valore dell'Eroe.
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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