La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
pellendo sotto le rovine un posto avanzato austriaco. 11 cratere formato dallo scoppio veniva saldamente occupato dai nostri.
La ripresa attività degl'italiani fu subito notata e commentata dai nemici. Infatti un giornale austriaco riceveva dal suo corrispondente di guerra in data 13 aprile queste notizie: "Riprende l'attività sul fronte i-taliauo e questa volta si fa sul serio. Gl'italiani si preparano da quattro mesi e mezzo, si sono riposati e armati ed hanno raccolto un "vesuvio,, di energie. Essi hanno pure preparato delle artiglierie pesanti a grande portata. Sul fronte litoraneo continua l'attività di artiglieria e in certi settori dura anche la notte. Sembra che siamo prossimi alla "decima battaglia dell'Isonzo,, La battaglia non riesce improvvisa e non ci trova impreparati,,.
L'importanza che si attribuiva a Vienna agli avvenimenti che si preparavano al nostro fronte era dimostrata dalla visita che il nuovo imperatore Carlo I aveva fatto al fronte dell'Isonzo, ispezionandolo tutto, in compagnia del colonnello generale Boroevic. Era sceso il 10 aprile ad Adelsberg dove aveva sede il comando generale dell'Armata dell'Isonzo. Dopo la visita al fronte aveva voluto spingersi sino a Trieste e potè così constatare che essa era veramente le "città morta" come un altro giornale austriaco la definì in quei giorni.
Il 22 egli era a Bolzano col l'Imperatrice Zita dove ebbe un lungo rapporto dal generale Conrad comandante supremo delle truppe austriache. Per la prima volta si aveva notizia ufficiale che il famoso generale era nel Trentino e la sua presenza in quei luoghi aveva certamente relazione coi preparativi che si stavano facendo al nostro fronte.
Ai primi di maggio che segnava la fine del secondo anno di guerra, quando i nostri si stavano preparando a quelle ardite operazioni sul fronte Giulio che dovevano segnare un'altra importante vittoria per le nostre armi, la nostra posizione al fronte era la seguente: Noi possedevamo tutta la riva destra dell'Isonzo (Piava -Gorizia) con le formidabili posizioni del Corada. del Planina, del Sabotino e del Podgora. Avevamo posto piede anche su alcune località sulla riva sinistra. Nella zona centrale (Gorizia e Valle del Vippacco) le nostre truppe si erano addentrate per qualche chilometro a sinistra dell'Isonzo e le trincee, spingendosi a est diI — 223 —
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