La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      incerte per tutti i belligeranti, le potenze dell'Intesa per mancanza di certe materie potevano temere un indebolimento della resistenza indipendentemente dal valore dei soldati mostratosi sempre degno del terribile cimento, indebolimento che avrebbe potuto coll'andar del tempo metterli in una pericolosa situazione d'inferiorità.
      Le missioni si susseguirono rapidamente ; prima quella inglese, poi la francese, l'italiana, la belga, la russa, la giapponese. Partite segretamente da un porto d'Europa, e segretamente sbarcate in porti degli Stati Uniti per tema dei sottomarini che erano riusciti ad infestare anche l'Atlantico, furono ricevute con grande cordialità a Washington dove ebbero speciali colloquii col Presidente Wilson, col Segretario di Stato Lansing, col ministro della guerra Baker, col ministro del tesoro McAdoo e cogli altri uomini di governo.
      Per tutte le missioni furono preparati festeggiamenti. New York che in sostanza è la capitale morale della grande nazione americana fece accoglienze speciali agli ospiti illustri. J. P. Mitchel, il giovane sindaco della seconda città del mondo, alla testa del comitato preparò un ricco programma che comprendeva generalmente un ricevimento ufficiale al Municipio, banchetti, serata d'onore alla "Metropolitan Opera House,, il più importante teatro d'opera degli Stati Uniti. La città nelle sue arterie principali fu decorata con i colori delle nazioni alleate; si alzarono degli archi di trionfo; la famosa Fifth Avenue fu tutta uno sventolio di bandiere e di gonfaloni.
      La folla accorse ad ogni invito sui punti dove nel giorno dell'arrivo di ogni missione doveva passare il corteo delle autorità locali e dei componenti le missioni e fece vibranti dimostrazioni di simpatia agli ospiti.
      La missione francese che aveva nel suo seno il generale Joffre rimasto alla storia come il vincitore della Marna, malgrado parecchi giudizi contrari, fu una delle più festeggiate.
      Il 22 maggio giunse la Missione Italiana. Essa era composta del principe di Udine capitano di corvetta, primogenito del Duca di Genova, che ne era il capo, del deputato marchese Borsarelli, sottosegretario di Stato al Ministero degli Esteri, del Senatore Guglielmo Marconi, degli ex-ministri onorevoli Ciuffelli e Francesco Saverio Nitti e dell'On. Arlotta, ministro dei trasportiI — 232 —


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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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