La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
ferroviari! e marittimi che già si trovava in America giuntovi 1*8 maggio.
Il 24 la nostra Missione era a Washington dove il Principe di Udine presentò al presidente Wilson un messaggio autografo del Re Vittorio Emanuele III, pronunciando le seguenti parole in inglese :
Sono davvero orgoglioso, signor Presidente, come membro di una Casa che mai concepì il potere reale se non associato con la più completa libertà popolare, di essere stato scelto coi componenti di questa Missione per portarvi il saluto del mio Re e cugino. Leggerete il messaggio che il Re d'Italia, fedele interprete del pensiero del suo paese, vi indirizza. Permettetemi tuttavia di esprimere la grande simpatia e la profonda ammirazione che sento per questo grande e nobile paese. Come italiano, come marinaio e come Principe, considero di buon augurio di essere, coi miei colleghi, scelti dal Governo tra i degnissimi, come il simbolo dell'adempimento di una nostra sincera aspirazione. Mi rallegro che l'Italia sia ora unita in fratellanza d'armi col popolo americano, e sono sicuro che sarà sempre in futuro unita con esso dai comuni ideali nell'esecuzione del lavoro per la libertà e la civiltà''.
Il Presidente Wilson rispose con queste frasi improvvisate :
Con tanto maggior piacere vi diamo il benvenuto in questo paese, in quanto sappiamo, come Vostra Altezza or ora disse, che le tendenze della Corte italiana, come sono rispecchiate nelle azioni e nel pensiero di Sua Maestà il Re, sono orientate verso la libertà e la democrazia. Questo paese deve molto all'Italia, e noi siamo sempre stati lieti di accogliere amichevolmente e di onorare i vostri compatrioti che contribuirono così largamente al progresso della democrazia americana, ed hanno sempre dato prova della loro lealtà e fedeltà verso il governo e verso la cittadinanza che qui vennero ad adottare. Sopra tutto valutiamo le relazioni di
camaraderie" che la presente lotta per l'ideale comune in questa guerra ha sviluppato tra i nostri due paesi. Il grave prezzo di miserie e di durezze che questa guerra costa, sarà largamente compensato se riusciremo a cementare le relazioni di amichevole fratellanza tra le grandi democrazie del mondo". L'autografo del Re d'Italia era così concepito: "La Missione, della quale è a capo mio cugino il Prin-
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