La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
tormento di quelle ore tragiche per la vita di una nazione t'osse diviso in pari proporzioni dalla regina e dall'umile popolana.
Doveva avere anch'essa lo strazio di sapere invaso, saccheggiato, distrutto il suo Paese d'origine, massacrati i suoi fratelli delle montagne natie, suo padre, sua madre, le sorelle in fuga, i fratelli sbandati. I tradimenti della politica, le dolorose e spesso infami ragioni di stato non potevano vincerla sul suo tenero cuore di donna e di figlia. Re Nicola del Montenegro, profugo, salvato dai marinai italiani che lo sbarcano in terra italiana e che per evitare i commenti del pubblico, il quale in certi momenti non deve sapere che quanto si crede necessal'io, attraversa l'Italia, ospite del nostro re, si reca al fronte, poi varca le nostre frontiere, visita Parigi e i campi di battaglia francesi, ma viene iu seguito ad abitare in un villetta come semplice cittadino, dove lo raggiunge la sua famiglia, povero re spodestato, non cessa d'essere nella tragica realtà per la regina Elena che non ignora, il prigioniero degli Alleati ai quali era sembrata sospetta la dedizione completa del Montenegro all'Austria, la sua resa incondizionata. Le gravi conseguenze della disfatta montene-grina non furono poche per l'azione dell'Intesa nei Balcani, specialmente dopo la perdita del tanto discusso monte Lovcen alto 1750 metri, avvenuta l'il gennaio 101 (i, dal quale il nemico che l'aveva catturato dominava il piano di Cettigne, le bocche di Cattaro, il distretto di Badua, la parte settentrionale del lago di Sentavi e quasi tutta la valle del Rieka.
Un pietoso silenzio si stese sul gran dramma che a-veva travolto un piccolo, forte regno, ma il cuore della regina Elena deve aver sanguinato dalla sua piaga forse insanabile non per il perduto potere dei suoi, ma per l'ombra gettata sulle tradizioni di forza e di lealtà della sua casa che per essa dovevano valere assai più.
Anche il principe ereditario non rimaneva inoperoso. 11 giovinetto educato ai sani semplici costumi di Casa Savoia visse il periodo della guerra a contatto col popolo. Si recò al fronte, dove nelle retrovie fu anche la Madre a far visita in incognito al re ; si recò fra gli e-roi del mare. Nelle gloriose giornate in cui nella capitale o in altre città si decoravano fra deliranti ma-
Jnifestazioni d'entusiasmo gli eroi, egli appuntò spessoI — 245 —
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