La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
ben 11 sono stati da noi finora sicuramente affondati in Adriatico, tacendo di quelli numerosi della cui perdita non si può avere la certezza assoluta".
Sul fronte Giulio sino al 21 si rileva dai bollettini che il nemico rinforzato da numerose truppe germaniche sta assaggiando il terreno per lanciare il suo grande attacco, ma i nostri rimangono al loro posto, ciò che fa dire a Cadorna proprio il 21 : Il nemico ci trova saldi e ben preparati.
Il 25 il grande attacco nemico si delinea in tutta la sua violenza. Cominciò con un fuoco violento di artiglieria con carattere di tiro di distruzione fra le pendici sud del Rombon e la regione settentrionale di Bainsizza, sul quale tratto poscia, forti masse di fanteria' vennero lanciate all'attacco delle nostre posizioni. La Stretta di Saga resistè all'urto del nemico, ma più a sud, favorito da una fitta nebbia che rendeva nulli gli effetti del nostro tiro di sbarramento l'avversario riusciva a superare le nostre linee avanzate sulla sinistra dell'Isonzo e, valendosi degli sbocchi offensivi della sua testa di ponte di Santa Maria e di Santa Lucia, portava il combattimento sulle pendici di riva destra del fiume. Poderosi attacchi sull'Altipiano di Bainsizza e sulle pendici del Monte San Gabriele vennero respinti dalle nostre truppe che fecero anche alcune centinaia di prigionieri.
Il 2G l'offensiva contro la nostra ala sinistra del fronte Giulio, alimentata da poderose masse ha continuato con estrema violenza. Dal Monte Maggiore fino ad o-vest di Auzza abbiamo ripiegato sulla nostra linea di confine. In conseguenza di tale ripiegamento dovemmo provvedere allo sgombro dell'altipiano di Bainsizza. Ad oriente di Gorizia e sul Carso, la situazione è immutata.
Anche sul fronte Tridentino e Carnico nei giorni precedenti il nemico ridestatosi fece numerosi attacchi contro le nostre linee, ma fu dovunque respinto.
Il 27 il nemico, superata in pochi punti la nostra linea di confine tra il monte Carnio e la testata dell'Iu-drio, tenta di raggiungere lo sbocco delle valli. Sul Carso ha intensificato la pressione ed eseguito forti puntate che vennero respinte.
Il 28 il comunicato dice:
La violenza dell'attacco e la deficiente resistenza di alcuni reparti della seconda armata ha
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