La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      Nella mina del Castelletto questi gas, non trovando sufficiente sfogo esterno, si erano incanalati giù per la galleria, sicché i primi che si gettarono per essa per raggiungere gli sbocchi d'assalto al cratere, caddero tramortiti : si dovette aspettare due giorni per raggiungere la sommità. Ammaestrati dall'esperienza, si di vise la galleria in compartimenti stagni, che avevano nel mezzo una piccola apertura. Scoppiata la mina, i primi che risalivano la galleria introducevano una candela in quell'apertura. Se questa non si spegneva era segno che non c'eran gas. Abbattevano il tramezzo e passavano al secondo.
      Questa volta tutti i tramezzi furono abbattuti senza trovar traccia di gas. I nostri si eran riparati nelle gallerie della Cengia Martini, sotto gli strapiombi delle rocce, negli angoli morti elei canalone di Travenanzes. Un rombo di cataclisma scosse le montagne che ondeggiarono come per un favoloso terremoto; schianti enormi si sovrapposero l'uno all'altro, riempirono i valloni di fragori paurosi. Fra cielo e roccia si levarono fiamme e furiosi accavallamenti di nuvole di fumo. Poi subito uno scroscio di immensa frana. La cima di quota 2GG8 crollava giù in valanghe di roccia frantumata : macigni enormi ricadevano a valle con arcuate traiettorie: brandelli informi cadevano insieme coi sassi. Passò mezz'ora. Gli scrosci delle frane continuavano. Pareva che tratta la montagna crollasse. Una schiera di nostri si lanciò allora su per la galleria, abbattè i tramezzi, raggiunse gli sbocchi, s'arrampiccò a cordate verso l'orlo della quota, si affacciò su un gran cratere nero, fumante: la posizione austriaca. Al fragore delle frane si univa ora quello dei cannoni austriaci che, da ogni parte, concentravano il loro tiro sulla dolomite squarciata. I nostri rimasero, altri sopraggiunsero ; durante la notte, sotto il tiro austriaco, la posizione fu rafforzata. Così è stata vinta quest'altra battaglia che i nostri avevano impegnato contro un doppio nemico, contro l'austriaco e contro la natura. Eroica vittoria, ottenuta con scarso sacrificio di sangue italiano
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      Sul fronte del medio Isonzo e sul Carso durò una tregua da i primi del giugno al 16 agosto. Verso la sera del 16 tuonarono le artiglierie italiane. Si trattava di troncare le comunicazioni nemiche che gli austriaci erano andati formando e i vari sistemi che sbar-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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