La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      preso vivo dagli austriaci e da essi riconosciuto, fu assalito da una crisi di pianto clie commosse i presenti. La mattina lo vidi scendere al posto di soccorso. Era un po' pallido ma sereno. Si presentava al medico per chiedergli un po' di veleno : "Se cadrò ferito —- disse —- fuori della trincea, e non avessi forza di uccidermi altrimenti, lo berrò pur di non cadere vivo nelle mani di quei cani". L'ufficiale medico non volle o non potè accontentarlo; ma prima ancora che il combattimento si svolgesse, una granata nemica lo colpì in pieno. Ci venne tolta la soddisfazione di poterne onorare le spo glie gloriose perchè del corpo non fu trovato che un piede".
      Non erano solo due i Filzi che la guerra si prendeva in così tragico modo. L'Austria infame aveva distrutto tutta la sventurata famiglia. I fratelli erano quattro : il maggiore, Mario di 33 anni, già professore a Fola, marito e padre, fu arruolato come soldato dall'Austria nel 1914, e di lui non si seppe più nulla ; l'avv. Fabio fu appiccato : Ezio di 27, pure arruolato dall'Austria nell'artiglieria e inviato al fronte trentino fu dato per disperso; l'ultimo, Fausto, aveva appena 25 anni. I genitori, com'è noto, furono internati a Katzenau ; il padre era direttore del Ginnasio di Ko vereto.
      Tragico fato!
      * * *
      L'offensiva italiana coi vittoriosi risultati ottenuti in quella fine di settembre, sia pure a prezzo di colossali sacrifici, suscitò ammirazione ed entusiasmo in Italia, malgrado la crisi morale che era latente in una certa parte della popolazione. Gli alleati si congratularono vivamente col Comando Supremo. Era in tutti la convinzione che fossero imminenti altri importanti successi delle nostre armi. Gli stessi austriaci ammette vano già da tempo che Trieste era seriamente minacciata e i loro generali riconoscevano il valore delle nostre conquiste. In vista di questo pericolo avevano chiesto urgentemente aiuto alla Germania e si era così venuto preparando quel che doveva divenire poi la famosa spedizione punitiva.
      Infatti, fin dalla metà di settembre il nemico venne addensando le sue forze contro le nostre in tali proporzioni da far sorgere il dubbio nel nostro Comando che gli austriaci per numerose ragioni, meditassero di mu-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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