La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      riprendeva i cannoni, spazzava il nemico dalle pendici fino agli estremi contrapposti, tenendo per qualche tempo quell'importante caposaldo che protegge la testata dell'Iudrio. Anche sull'altopiano di Bainsizza i nostri benché minacciati resistettero appoggiandosi a posizioni arretrate predisposte, ma l'azione nemica continuò sempre più nutrita e intensa riuscendo man mano a penetrare nel dedalo di vallette che convergono a imbuto verso la valle del Natisone, e mirando tenacemente alla base di Cividale.
      Le strade percorse dall'esercito furono quattro : la valle del Natisone; la valle del torrente Bieca; la valle del torrente Cosizza, che si ricongiungono tutte a Cividale; la strada della valle dell'Iudrio, che costeggia l'antico confine e la nostra linea di difesa sulla destra dell'Isonzo.
      Bileviamo da una relazione ufficiosa queste ragioni addotte a scusa delle risoluzioni dolorose che si dovettero prendere :
      Sfondata l'ala sinistra della seconda Armata, l'esercito austro-tedesco ha potuto rovesciare le linee molteplici che sbarravano l'accesso alla piana friulana dalle montagne della Carnia alle colline di Cividale. Senza il concorso di circostanze fatali, l'avversario, per quanto poderoso e ardito, non sarebbe mai riuscito a infrangere la formidabile barriera formata dal baluardo che si stende tra Monte Maggiore e la Stretta di Auz-za. Essendo riuscito a valicarla in alcuni punti troppo facile gli è stato dilagare verso il piano scendendo lungo il Natisone e i suoi confluenti, per le belle comode strade automobilistiche, delle quali il lavoro di quasi tre anni dei nostri soldati aveva arricchita la zona, rendendola atta ai movimenti di grandi forze. Era di inestimabile vantaggio avere una tale rete stradale alle spalle di quel nostro baluardo dell'Isonzo : là si adunavano le nostre truppe e i nostri mezzi ; di là le nostre forze irrompevano superbe .nelle offensive dell'estate per conquistare il Vodice, il Kuk, l'Altopiano di Bainsizza e il Monte Santo. Ma, nella ipotesi di una guerra difensiva la zona tra il Natisone e l'Isonzo, col ricco fascio delle strade convergenti, rappresentava un pericolo per noi, un punto debole. La mossa, per le circostanze fatali che hanno permesso lo sfondamento dell'ala sinistra, è riuscita al nemico oltre le sue speranze, con una facilità e una rapidità che hanno ancheI — 298 —


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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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