La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      crudele, prepotente, predatore, incendiario, furiosissimo tuonava il cannone. Dove l'orda era annunziata le campane suonavano a stormo e i rintocchi cupi che si ripercuotevano più giù nelle valli portavano l'annunzio della facile vittoria degl'invasori. E Cividale prima e subito dopo Udine furono perdute; eppoi ceduta la resistenza sul Tagliamento e sul Livenza fu la volta delle altre città lungo le linee della ritirata : Pordenone, Conegliano, Longarone, Agordo, Belluno, Felfcre, Vittorio, Valdobiadene e via via tutto quello splendido tratto di Veneto ricco di industri, belle ed ospitali contrade che avevano visto fiere ed orgogliose passar le bandiere della Patria nella marcia verso la liberazione degli altri fratelli oppressi e che cadevano allora anch'esse travolte, calpestate, violentate nella loro libertà, nei loro affetti, nei loro diritti, nel loro onore.
      E si passarono ore di terribile angoscia per Venezia. Si credette che la sacra città per cui tanto sangue s'era versato e tanti sacrifici si erano compiuti per strapparla all'austriaco ricadesse nelle mani ladre che in altri tempi l'avevano contaminata. Si preparava a sgombrare altre città, altro terreno. Era opinione dei critici militari i più competenti, e di tutti coloro che avevano seguito minutamente la situazione che le nostre truppe dovessero ritirarsi sino all'Adige per poter cominciare ad opporre una valida resistenza alla pressione austro-tedesca. Di questo parere erano anche gli alti comandi degli eserciti alleati. Il Generale Foch.clie fu nei giorni della ritirata sui nostri campi di battaglia per rendersi conto dello stato reale delle cose, giustamente e profondamente impressionato della minaccia terribile che costituiva per l'Intesa l'eliminazione dell'Italia dal conflitto, e per vedere iu che modo e in quali proporzioni Francia ed Inghilterra avessero potuto correre in aiuto dell'alleata in pericolo. dopo aver esaminato le posizioni su cui in quei momenti i nostri contendevano il terreno al nemico, dichiarò che avrebbe inviato truppe di soccorso sino all'Adige soltanto, perchè il pensare di resistere un passo più in su era assolutamente impossibile. Ma mentre gli Alleati si disponevano ad attuare queste decisioni e truppe francesi ed inglesi venivano in Italia, ciò che era considerato impossibile da tutti, anche dalla maggioranza dei nostri, si attuava per virtù eccezionale dei nostri soldati stessi, specialmente di quelli, ed era-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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