La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      Dalla stessa necessità trarremo noi la virtù di eguagliare gli spiriti alla grandezza degli eventi. I cittadini cui la patria aveva già tanto chiesto di rinunzie, di privazioni, di dolori, risponderanno al nuovo e decisivo appello con un impeto ancora più fervido di fede e di sacrificio. I soldati,che già in tante battaglie si misurarono con l'odierno invasore, e ne espugnarono i baluardi e lo fugarono dalle città con il loro sangue redente, riporteranno di nuovo avanti le lacere bandiere gloriose, al fianco dei nostri Alleati fraternamente solidali.
      Italiani, cittadini ( soldati! — Siate un sercito solo. Ogni viltà è tradimento, ogni discordia è tradimento, ogni recriminazione è tradimento. Questo mio grido di fede incrollabile nei destini d'Italia suoni così nelle trincee come in ogni più remoto lembo della Patria ; e sia il grido del popolo che combatte e del popolo che lavora. Al nemico, che ancor più che sulla vittoria militare conta sul dissolvimento dei nostri spiriti e della nostra compagine, si risponda coii una sola coscienza, con una voce sola : tutti siam pronti a dare tutto per la vittoria e per l'onore dell'Italia !'
      I deputati presenti a Roma in numero di 346 diressero al Paese un nobile manifesto nel quale era detto:
      Italiani! Dure vicende di guerra hanno permesso al nemico di calpestare l'estremo lembo del suolo della Patria. Rappresentanti della Nazione, mandiamo il nostro primo saluto alle popolazioni venete, mirabili nel loro storico patriottismo, sublimi nel sopportare le immeritate sventure. Esce dai loro cuori un solo grido:
      Salvate la Patria! Scacciate lo straniero dal nostro suolo profanato!" Questo grido d'angoscia fidente, che ha trovato già eco nell'animo dei nostri leali e potenti Alleati, sia guida e legge a noi. Esercito, Parlamento, Governo, ogni cittadino che non rinneghi la Madre, adempia al dovere che gli è imposto dall'ora solenne, consideri i danni degli abbattimenti e delle discordie. Nè le sostanze, nè le vite sarebbero sicure nella Patria serva, come la triste storia di questa guerra insegna. Risponda al nostro appello fraterno la solidarietà di tutti gli italiani, risponda il popolo dei campi e delle officine. Le sue legittime ascensioni troverebbero nella sconfitta e nella servitù fatali impedimenti. Sopito ogni dissenso, riprendiamo con rinnovata fede le tradizioni dei nostri Padri, rievochiamo i
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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