La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
dati, caporali, aspiranti ufficiali, aviatori, assistenti di farmacia, soldati di sanità, insegnanti per tradimento disfattista.
L'imputazione è così concepita : "Ai sensi degli Articoli 72 n. 7 e 54G del Cod. pen. per avere in Zona di guerra e altrove, dall'in'zio della presente guerra sino al maggio 1917, allo scopo di attuare i deliberati delle conferenze socialistiche internazionali di Zinimer-wald e di Kiental e del "Bureau international socialiste" di Zurigo, affermato la necessità di imporre con tutti i mezzi la cessazione della guerra; fatto attiva propaganda tra soldati e borghesi delle idee e dei prin-cipii, a cui si erano inspirati i detti deliberati, esponendo in tal modo l'esercito ad un manifesto pericolo col menomare lo sjìirito combattivo delle truppe, lo spirito di disciplina e di devozione, così elei militari come della popolazione borghese alla causa della guerra e alle istituzioni che ci reggono, e con il facilitare al nemico il modo di maggiormente nuocere".
In Vaticano si prepara la Nota pacifista del Papa, trasmessa il 1. Agosto 1917. Ma già il 30 luglio a Udine (alle porte di Caporetto) il conte Dalla Torre, presidente della Unione cattolica popolare, raduna sacerdoti e laici della organizzazione cattolica di quella Ar-chidiocesi, .in seguito ad alcune proteste di una parte di quel clero contro il direttore del Corriere del Friuli, perchè aveva tenuto il giornale in una linea interventista. Viene chiamato il direttore del giornale, Don Pagani, si protesta contro il suo orientamento interventista e si delibera di passare alla propaganda pacifista, per speculazione elettorale in concorrenza coi socialisti. Don Pagani difende energicamente l'opera sua e per qualche giorno compaiono sul Corriere del Friuli articoli in senso non neutralista. Ma improvvisamente dopo la Nota del Papa contro Vinutile strage, "Max", pseudonimo di Doni Gasparotti, scrive l'articolo "Appello alle trincee!". Dall'altra parte, a pochi chilometri dalla frontiera, gli austro-tedeschi prepara-vauo iu quegli stessi giorni il colpo.
Il giorno dopo il Convegno di Udine il Conte Dalla Torre fa visita al generale Porro.
Contemporaneamente il deputato Miglioli, amico di Erzberger, fa propaganda disfattista all'interno.
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