La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      lento il fuoco. Le navi italiane, navigando a lento moto; con rotta parallela al litorale, bombardarono con salve di bordata le retrovie e i nodi delle comunicazioni avversarie.
      Le compagnie dei bersaglieri e le compagnie dei marinai in una commovente fratellanza di tenacia e di valore, spinsero avanti il contrattacco con tale fermezza da sconvolgere i preparativi organizzati dai pontieri imperiali per passare il vecchio Piave e il Ca-vetta; rovesciarono le ondate d'assalto della XII divisione; scacciarono i reparti di mitragliatori nemici dalle masserie in cui si erano annidati e rioccuparono le case; in duelli di bombe a mano riconquistarono anche i posti avanzati più insignificanti; le pattuglie avversarie che si erano fatte di alcune casupole rovinate altrettanti ''forti Chabrol" vennero circondate e prese prigioniere nei loro stessi ridottini; i barconi carichi di plotoni di rincalzo che il Comando del lOO.o reggimento austriaco mandava da Revedoli lungo la corrente del Piave verso la nostra riva, per offendere di fianco e di rovescio i marinai inoltratisi nel terreno conteso ad estendere ancora di più la testa di ponte di Cortellazzo, vennero ributtati contro la sponda opposta ; uno fu affondato ; una compagnia galiziana rimase distrutta sotto l'argine del delta.
      Alla sera, un solo battaglione di marinai già annoverava per conto proprio tre ufficiali austriaci ed oltre una quarantina di soldati di assalto prigionieri. Alcuni di costoro dichiararono che i Comandi alla vigilia dell'azione, avevan detto ai combattenti: "Se la linea italiana fosse stata rotta in qualche punto, sarebbero giunti rapidamente a Venezia". La cintura di sbarramento di Venezia non è stata intaccata ; il logoramento avversario l'ha anzi irrobustita.
      I marinai poi parteciparono quasi ad ogni azione coi velivoli da caccia della Marina, i cui piloti dimostrarono di possedere tutte le qualità degli aviatori, coraggio, eroismo, resistenza, straordinario sangue freddo, spirito sublime di sacrificio.
      Non solo nell'Adriatico, ma anche sui desolati acquitrini delle paludi del Piave, gl'idrovolanti hanno avuto giornate dure e avventurose. I continui sforzi reiterati del nemico per passare in forze al di qua del Piave vecchio, costrinsero spesso i velivoli della Marina a partecipare al comb.ittimento. Gli aerei da bom-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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