La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      sgraziato paese non cerca che di trarre vantaggi, ven dendo e rubando tutto quanto può prendere e rubare. Tutto è desolazione, tutto è dolore! Malgrado il nemico cerchi di costringere la popolazione a riprendere la vita consueta, i segni della sciagura sono in tutti manifesti. Frattanto il teatro Minerva, il teatro Sociale e i cinematografi funzionano nuovamente. Fra una proiezione e l'altra ballerine e canzonettiste viennesi sollazzano l'inclita guarnigione. La prima set timana di Novembre il Kaiser, Carlo 1 e il Re dei Bulgari visitarono la città. Una giornata di terrore. Venne impedita la circolazione dei borghesi. Un bando costringeva i cittadini a tenere aperte le finestre e le porte. Sentinelle agli angoli di ogni strada avrebbero sparato contro chiunque si fosse affacciato".
      Il famigerato giornale austriaco "La Gazzetta del Veneto" di quell'abbietto rinnegato De Fiori che u-sciva, come abbiam detto, a Udine tre volte alla settimana pubblicava in data 12 gennaio che la città era stata visitata anche dalla madre dell'Imperatore Carlo, arciduchessa Giuseppa, che si recò al Circolo Unione, al Castello, all'Arcivescovado. I membri della Casa Ini periale austriaca sembra s'interessassero molto a Udine, tanto che l'arciduca Eugenio mise mano alla borsa e compì il gesto munifico d'inviare ad un certo Comitato Cittadino, nientemeno che.... 500 corone per i poveri e al Capitolo metropolitano 1000 corone per il Duomo. "L'atto generoso di S. A. — affermò naturalmente la "Gazzetta del Veneto" — ha destato ottima impressione".
      Il comandante militare di Udine ricevette una rappresentanza del Comitato cittadino e del Capitolo della Città. Al primo promise la sua protezione, a patto che la cittadinanza non si immischiasse in cose di guerra, col secondo si congratulò, perchè rimase fermo al posto del dovere. A tutti i sudditi italiani di età superiore ai dodici anni, residenti nel territorio occupato, fu fatto obbligo di munirsi di tessera di i-dentità con fotografia e con l'impronta digitale del possessore! Anche i permessi di viaggio dovevano rispondere a tali requisiti, ma in ogni caso fu vietato oltrepassare il confine della zona di tappa, cioè a dire il Basso Tagliamelito, il confine orientale del distretto di Pordenone e i confini orientale e settentrionale del distretto di Belluno. Ad uso della cittadinanza di
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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