La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
in linea generale efficacemente preparata e svolta, se gli uomini mandati negli Stati Uniti a dirigerla salvo qualche eccezione, non seppero o non vollero dare ad essa quello sviluppo e quell'importanza che meritava, se qualcuno generò anzi confusione e fu piuttosto dannoso alla nostra causa, come l'on. Bevione deputato di Torino deplorato dai suoi stessi compagni, gli ufficiali d'ogni arma che si sparsero fra gl'italiani d'America a sostenere i principii della nostra guerra e i diritti d'Italia, fecero del loro meglio per essere pari al compito prefisso. Il generale Guglielmotti addetto all'Ambasciata di Washington si moltiplicò durante il periodo del conflitto e con lui tutti gli altri subalterni.
Gli ufficiali aviatori venuti qui a far conoscere le nostre macchine Caproni sbalordirono per la loro abilità e la loro propaganda aerea fu forse pili efficace dell'altra. Essa ebbe anche le sue vittime : il capitano Resnati giovanissimo ed autentico eroe caduto il 17 maggio 1918 sul campo d'aviazione di Hompsusad ed il sergente Gino Sanfelice precipitato a sua volta pochi giorni dopo.
Fra i fervidi propagandisti della nostra causa non vanno dimenticati (lue giovani italo-americani i quali occupando un cospicuo posto nella politica del Paese si sono dati anima e corpo a sostenere le ragioni ed i diritti della loro Patria di origine: il congfessman Avv. Fiorello La Guardia e il senatore statale avv. Salvatore Cotillo. Il primo si dedicò all'aviazione e fu mandato in Italia col grado di maggiore, il secondo ebbe una missione speciale dal governo di qui. Entrambi assolsero degnamente il loro compito conciliando con tatto la loro duplice qualità di americani e d'italiani.
La promessa fatta dal ministro Baker dell'invio di truppe americane al nostro fronte si effettuò nel mese di luglio. Fu mandato un reggimento di fanteria, il 332,mo, che il nostro Iìe passò in rivista il primo agosto in una cittadina del Veneto, dopo che aveva avuto accoglienza trionfale in diverse altre città italiane dov'era passato.
Così in quei giorni, benché nessuno prevedesse che la guerra fosse così vicina alla sua fine, gli Alleati erano riusciti a dare al mondo la prova, sebbene più apparente che reale, ma non per questo meno necessa-
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