La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
tu il fio li te, ina le posizioni non si alterano che insen sibilmente. Continuano efficaci i duelli d'artiglieria. All'alba del 14 però nuclei di fanti e di arditi:, dopo breve efficacissima preparazione di artiglieria e con la cooperazione di velivoli abbassatisi a bombardare e a mitragliare da bassa quota, assalirono lo sbarramento nemico della Grottella, a sud di Corte. Superate le aspre difficoltà del terreno, vinta in accanita lotta la resistenza del presidio, le nostre truppe si impadronirono di tutto il sistema difensivo avversario, composto di trinceramenti in fondo valle e di muni-tissime posizioni laterali dominanti. 343 prigionieri, fra i quali 12 ufficiali, parecchie mitragliatrci, qualche centinaio di fucili e abbondante materiale da guerra rimasero nelle nostre mani.
Si succedono poi numerosi accaniti assalti nemici per strapparci su più punti del fronte il terreno conquistato, ma gli attacchi sono tutti respinti con gravi perdite dell'avversario il quale lascia sempre nelle nostre mani numerosi prigionieri e ricco' materiale di guerra.
Il 22 le truppe della G.a divisione czeco-slovacca respingono vittoriosamente un furioso tentativo austriaco di riprendere la quota 703 di Dosso Alto.
E il mese si chiude con un altro tentativo nemico Il 30 numerosi reparti austriaci dopo una violenta preparazione d'artiglieria, varcato il Chiese, assalirono i posti avanzati di Manon in Val Daone. I nostri obbligarono il nemico a ripassare il fiume.
OTTOBRENei primi giorni d'Ottobre l'attività dei nostri si intensifica lungo tutto il fronte ed in diverse azioni successi e importanti vantaggi coronano l'eroismo dei soldati che avanzano in più punti. Specialmente attiva è l'artiglieria. Anche le squadre aeree bombardano con grande efficacia trincee, baraccamenti, impianti ferroviari, colonne in movimento e abbattono numerosi velivoli nemici.
L'11 sull'altipiano d'Asiago, nelle prime ore reparti nostri, britannici e francesi eseguirono sette vigorosi colpi di mano, penetrarono profondamente nelle linee avversarie a Canove, ad Ave, al Sisemol, sulla destra di Val Frenzela, al Sasso Rosso e sul fondo della Val di Brenta. Il nemico, riavutosi dalla sorpresa, reagì
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