La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
aprendo un violento fuoco di artiglieria e lanciando innanzi i suoi rincalzi, ma non riuscì ad impedire il completo svolgimento e il pieno successo dell'azione, che gli inflisse perdite gravissime.
Sono stati finora accertati più di 400 prigionieri, fra i quali un comandante eli battaglione e sette altri ufficiali; vennero catturate numerose mitragliatrici.
Si rinnovano poi sino al 23 più volte al giorno disperati attacchi nemici sempre coll'intenzione di riprendere ai nostri le diverse posizioni catturate; ma nessun tentativo austriaco riesce nell'intento. L'avversario è sempre respinto con gravissime perdite di uomini e di materiale.
Il 24 il fuoco delle nostre artiglierie si intensificò all'alba nella regione di Monte Grappa. Nella notte i nostri eseguirono forti colpi di mano sull'altipiano dei Sette Comuni.
Reparti francesi penetrarono arditamente nelle posizioni nemiche del Monte Sisemol e ne vinsero il presidio in vivace lotta, catturando 23 ufficiali e 707 uomini di truppa. A sud di Asiago truppe britanniche assalirono le trincee austriache di Ave, facendo prigionieri 5 ufficiali e 20t) uomini di truppa. Pattuglie nostre, malgrado fossero ostacolate da vivacissima reazione di fuoco, irruppero sul ciglione sud dell'As-sa e a nord di Monte di Valbella, catturando un centinaio di prigionieri e quattro mitragliatrici. Al Monte Corno un tentativo di attacco nemico, preparato da brillamento di mine, venne nettamente respinto.
Il 25 e il 26 aspri combattimenti si svolgono nella regione del Monte Grappa. Malgrado la pioggia i nostri reparti hanno attaccato risolutamente e malgrado una feroce, disperata resistenza dell'avversa rio sono avanzati occupando importanti posizioni.
Il 27 s'inizia la grandiosa avanzata sul Piave. Il 28 l'Esercito col concorso degli Alleati, ha varcato a viva forza il Piave e rimesso il piede sul territorio invaso. impegnandovi in aspra battaglia l'avversario, che tenta con accanimento disperato di mantenere il possesso. Fra le pendici delle alture di Valdobbiadene e la foce del torrente Soligo, truppe di fanteria e di assalto delle Vili e XII Armate, passate arditamente nella notte, sotto violento fuoco nemico, sulla sinistra del fiume in piena, si slanciarono all'alba sulla prime linee avversarie e le conquistarono.
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