La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
Divisioni di cavalleria, ricuccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura il Duca d'Aosta a-vanza rapidamente alla testa della sua invitta III Armata, anelante di ritornare sulle posizioni che essa aveva già vittoriosamente conquistate.
L'esercito austro-ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento; ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e presso che per intero i suoi magazzini e i depositi; ha lasciato finora nelle nostre mani circa ,100.000 prigionieri con interi stati maggiori e non meno di 5000 cannoni.
1 resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo, risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.
L'annunzio dell'avvenuto armistizio fu dato da Diaz lo stesso giorno alle 4 pom. in questi termini: "In base alle condizioni dell'armistizio stipulato fra i plenipotenziari del Comando Supremo del R. Esercito Italiano in nome di tutte le potenze alleate e degli Stati Uniti d'America e i plenipotenziari dell'I. R. Comando Austro-Ungarico, le ostilità per terra, per mare e per aria su tutti i punti dell'Austria-Ungheria sono state sospese dalle ore 3 pom. di oggi.
— 410 —
| |
Duca Aosta III Armata Diaz Comando Supremo Esercito Italiano Stati Uniti America Comando Austro-Ungarico Austria-Ungheria Ungheria
|