La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
•stesso al raggiungimento di quell'ideale per il quale .invitava gli altri a morire con lui.
Egli organizzò, prese parte, diresse una infinita quantità di eroiche imprese che circondò di un'aureola da leggenda. E si servì delle armi da maestro e si servì della poesia per esaltare l'eroismo dei suoi compagni e di tutti i soldati, e quando gli sembrò opportuno si servì dello scherno, rise e fece ridere nei momenti in cui più grave era il pericolo, più vicina la morte.
I/Il febbraio 1918 prende parte all'audace incursione delle siluranti italiane le quali spingendosi audacemente nella estrema insenatura dell'arcipelago della Dalmazia, penetrarono nella baia di Buccari (Fiume) e silurarono il più grosso dei piroscafi ivi ancoratiCompiuta l'impresa ed affondata la grossa nave, il D'Annunzio posò in mare delle bottiglie assicurate da sugheri con entro questo, con sua firma, cartello di scherno: "In onta alla cautissima flotta austriaca occupata a covare senza fine dentro i porti sicuri la (/lori KCf» (X (li Lissa, sono venuti, col ferro e col fuoco a scuotere la prudenza nel suo comodo rifugio i marinai d'Italia, clic si ridono d'ogni sorta di reti e di sbarre, pronti sempre a Osare l'Inosabile. E un buon compagno, ben noto — il nemico capitale, fra tutti i nemici il nemicissimo, quello di Pola e di Catturo — è venuto con loro a beffarsi della taglia. — Vallone di Buccari, nella prima ora del dì lt febbraio 1918".
Il nemico ben noto era Nazario Sauro che faceva parte dell'eroico gruppo. Sulla sua testa, i lettori ricorderanno, l'Austria aveva messo una grossa taglia.
I voli arditissimi ed efficacissimi del Poeta dai (piali ritorna sempre con ottimi risultati e con ricca messe di osservazioni non si contano. Le popolazioni irredente hanno imparato a conoscerlo e lo attendono spesso come l'angelo annunziato nel cielo di Trento e di Trieste dal quale getta i suoi messaggi di speranza, di fede, nei quali afferma i sacri diritti d'Italia e sfata leggende sinistre, esalta il nostro Paese il nostro soldato e promette libertà, giustizia, vittoria .
E' lui che prega, scongiura di essere scelto per le imprese più pericolose, è lui che infonde spirito nuovo, anime nuove alle formidabili tempre dei compagni
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