La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
si leva dai fiumi della libertà, non siamo venuti se non per la gioia dell'arditezza, non siamo venuti se non per la prova di quello elie potremo osare e fare quando vorremo nell'ora che sceglieremo. Il rombo della giovane ala italiana non somiglia a quello del bronzo funebre, nel cielo mattutino. Tuttavia la lieta audacia sospende fra Santo Stefano e il Graben una sentenza non revocabile, o viennesi. Viva, viva l'Italia!
Gabriele D'Annunzio".
I velivoli lanciarono anche tre manifesti nei quali erano lumeggiati eloquentemente i principi che guidavano i combattenti dell'Intesa opposti a quelli che ispiravano la condotta inumana degli Imperi Centrali nella loro guerra ; era messo in rilievo specialmente lo scopo a cui miravano le Democrazie alleate, di propaganda politica; ed era infine posto a confronto le ferree paci di Brest-Litowsk e di Bukarest con "la pace dolce, definitiva e durevole" voluta dall'Intesa. Almeno allora così si credeva.
Dopo aver dominato per venti minuti Vienna D'Annunzio prende la via del ritorno, seguito dagli altri sei velicoli che si stringono nuovamente a difesa intorno alla *S'va di comando. La rotta del ritorno c diversa poiché da Vienna gli apparecchi puntano in linea su Graz. La città appare squallida e spopolata. Da Graz gli aeroplani si sono portati su Lubiana e quindi su Trieste. Oui nello specchio d'acqua timidamente un idrovolante tenta sollevarsi ma non può raggiungere la quota degli Sua. Nell'Adriatico le nostre torpediniere facevano vigile servizio di scorra pronte ad accorrere ad ogni evenienza ; ma per fortuna non c'è stato bisogno del loro intervento. Attraversato l'Adriatico, D'Annunzio si è portato su Venezia dove ha gettato un messaggio pel sindaco e per l'ammiraglio per annunziare che il volo audace era stato felicemente compiuto. Un po' di vana azione di antiaerei nemici su Grado e poi nuova tranquillità sino al campo di atterraggio. Era già passato il mezzogiorno. Dopo pochi minuti i naviganti vittoriosi dell'aria posero piedi sulla terra italiana.
Quest'impresa sbalordì il mondo e strappò un grido d'ammirazione anche agli stessi viennesi i quali meditarono pure sulla probabilità che in risposta a-gli infami scempi falli «lai loro aviatori nelle città
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